di Ragip SoyluMiddle East Eye

(traduzione di Federica Riccardi)

La Turchia ha iniziato gli sforzi per prendere il controllo della base aerea siriana di Tiyas, nota anche come T4, e si sta preparando a dispiegarvi i sistemi di difesa aerea, hanno riferito fonti a conoscenza della questione a Middle East Eye. Anche i piani di costruzione del sito sarebbero in corso. Ankara e Damasco stanno negoziando un patto di difesa da dicembre, dopo la cacciata di Bashar al-Assad. L’accordo prevede che la Turchia fornisca copertura aerea e protezione militare al nuovo governo siriano, attualmente privo di un esercito funzionante.

Sebbene in precedenza i funzionari turchi avessero minimizzato la possibilità di una presenza militare in Siria, definendo tali piani prematuri, i negoziati sono proseguiti in sordina. Mentre Israele considera una presenza militare turca in Siria come una potenziale minaccia, Ankara mira a stabilizzare il Paese facendo leva sulle proprie capacità militari e riempiendo il vuoto di potere lasciato dal ritiro di Russia e Iran.

La Turchia intende inoltre intensificare la lotta contro il gruppo dello Stato Islamico (IS), una condizione fondamentale perché gli Stati Uniti prendano in considerazione il ritiro dalla regione. Una fonte che ha familiarità con la questione ha dichiarato a MEE che la Turchia ha iniziato a muoversi per prendere il controllo della base aerea T4, situata vicino a Palmira, nella Siria centrale. “Un sistema di difesa aerea di tipo Hisar sarà dispiegato a T4 per fornire copertura aerea alla base”, ha detto la fonte.

Una volta che il sistema sarà in funzione, la base sarà ricostruita e ampliata con le strutture necessarie”. Ankara prevede anche di schierare droni di sorveglianza e armati, compresi quelli con estese capacità di attacco”.

La fonte ha aggiunto che la base aiuterebbe la Turchia a stabilire un controllo aereo nella regione e a sostenere i suoi sforzi per combattere l’IS, che ha ancora cellule operative nel deserto siriano.
Ankara mira a creare un sistema di difesa aerea stratificato all’interno e intorno alla base, che avrebbe capacità di difesa aerea a breve, medio e lungo raggio contro una varietà di minacce, dai jet ai droni ai missili.

Una seconda fonte ha osservato che la presenza dei sistemi di difesa aerea e dei droni turchi probabilmente dissuaderebbe Israele dal lanciare attacchi aerei nell’area. Il ministero della Difesa turco ha rifiutato di commentare.

Israele innervosito

Israele ha regolarmente preso di mira le installazioni militari siriane da quando il governo di Assad è crollato a dicembre, con una recente impennata delle operazioni intorno al T4. La scorsa settimana, l’aviazione israeliana ha colpito il T4 e la base aerea di Palmira, colpendo piste di atterraggio e risorse strategiche.

Lunedì una fonte della sicurezza israeliana ha dichiarato ai media che qualsiasi base aerea turca in Siria comprometterebbe la libertà operativa di Israele. “È una minaccia potenziale a cui ci opponiamo”, ha dichiarato la fonte. Le tensioni tra Turchia e Israele si sono acuite dall’inizio della guerra di Israele contro Gaza nel 2023, ponendo fine a un breve periodo di riconciliazione tra i due Paesi. Il crollo del governo di Assad e l’emergere della Turchia come potenza dominante in Siria hanno ulteriormente allarmato Israele, che ora vede Ankara come una minaccia potenzialmente maggiore nella regione rispetto all’Iran.

“Abbiamo preso di mira la base militare T4 di recente per inviare un messaggio: non permetteremo alcuna minaccia alla nostra libertà operativa nell’aria”, ha dichiarato la fonte della sicurezza israeliana al Jerusalem Post.

La prima fonte di MEE ha anche rivelato che Ankara sta valutando il dispiegamento temporaneo di sistemi di difesa aerea S-400 a T4 o a Palmira per proteggere lo spazio aereo durante gli sforzi di ricostruzione. Tuttavia, non è stata presa una decisione definitiva e la Russia dovrebbe dare la sua approvazione.

Nel frattempo, Ankara e Washington hanno discusso sulla revoca delle sanzioni imposte alla Turchia a causa dell’acquisto del sistema S-400 di fabbricazione russa, che ha portato all’esclusione della Turchia dal programma di caccia F-35 nel 2019. In una telefonata del mese scorso, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan hanno discusso i possibili modi per far rientrare la Turchia nel programma. Secondo la legge statunitense, la Turchia deve rinunciare al possesso del sistema S-400 per essere riammessa.

I funzionari turchi hanno proposto di disattivare il sistema smontandolo e immagazzinandolo, o potenzialmente di trasferirlo in una base controllata dalla Turchia al di fuori del Paese. Tuttavia, Israele si oppone fermamente a qualsiasi mossa che consenta ad Ankara di accedere agli F-35, sostenendo che ciò eroderebbe il suo vantaggio militare qualitativo nella regione.