Pagine Esteri – Secondo le autorità locali, sabato una grande esplosione e un incendio nella città portuale meridionale iraniana di Bandar Abbas hanno provocato la morte di 28 persone e più di 800 feriti. Il porto locale gestisce principalmente il traffico di container e ospita serbatoi di petrolio e altri impianti petrolchimici.
L’esplosione è avvenuta nel deposito container Sina, affiliato all’Organizzazione dei porti e dei marittimi, nel porto di Shahid Rajaee, circa 1.000 km a sud di Teheran, proprio mentre in Oman si svolgeva il terzo round dei cruciali negoziati Teheran-Washington sul futuro del programma nucleare iraniano.
La causa dell’esplosione, che ha scatenato un incendio aumentato d’intensità durante le ore successive, non è chiara e al momento la pista sembrerebbe quella di un incidente ad uno dei depositi. Con Israele che, attraverso dichiarazioni di funzionari ufficiali al notiziario Channel 12, ha prontamente affermato di non essere in alcun modo coinvolto. Una presa di distanza più che mai necessaria, dopo che nel maggio 2020 lo Stato ebraico venne accusato di aver lanciato un grave attacco informatico sullo stesso porto, causando il caos nei trasporti per giorni, attraverso il blocco del sistema informatico della struttura.
L’ufficio doganale del porto ha nel frattempo affermato in una dichiarazione diffusa dalla TV di Stato iraniana che probabilmente l’esplosione è stata innescata da un incendio scoppiato nel vicino deposito di materiali pericolosi e chimici. E le agenzie petrolifere iraniane Persian Gulf Star e National Iranian Oil Refining and Distribution Company hanno a loro volta diffuso dettagliati comunicati per precisare che non esiste alcun collegamento tra l’esplosione e i loro serbatoi di petrolio, impianti di raffineria, o gli oleodotti della zona.
La televisione di stato di Teheran ha informato che scuole e uffici della città rimarranno chiusi per le conseguenze dell’esplosione.
Nel suo messaggio di condoglianze e solidarietà con le famiglie delle vittime, il presidente Masoud Pezeshkian ha voluto far sapere di aver immediatamente ordinato una approfondita indagine sull’accaduto, e di aver spedito sul posto il ministro degli Interni, Eskandar Momeni. – Pagine Esteri