AGGIORNAMENTI 9 GIUGNO 2025

ore 7

Gli attivisti della Madleen saranno costretti a guardare un video sull’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023

Il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato all’esercito di mostrare un video sull’attacco di Hamas in Israele, il 7 ottobre 2023, a Greta Thunberg e gli altri 11 attivistidella Freedom Flotilla fermati con la forza e arrestati la scorsa notte in acque internazionali mentre tentavano di raggiungere Gaza per portare solidarietà e aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Katz ha anche elogiato i soldati per la loro rapida presa di controllo della Madleen.

 

Ore 03.43

Il ministero degli esteri israeliano ha pubblicato un video dell’equipaggio detenuto a bordo di una piccola barca. Sembra che tutti stiano bene.

Ore 03.30

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver sequestrato e rimorchiato la nave Madleen della Freedom Flotilla dopo che le truppe sono salite a bordo. L’imbarcazione verrà portata in Israele. L’esercito fa sapere che i passeggeri “dovrebbero tornare nei loro paesi d’origine”. L’attracco e il sequestro dell’equipaggio, della nave e del carico di aiuti umanitari è avvenuto in acque internazionali.

Ore 03.14

Questo il comunicato stampa della Freedom Flotilla Coalition:

Catania, Sicilia, Italia – La Freedom Flotilla Coalition (FFC) conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza, è stata attaccata/intercettata con la forza dall’esercito israeliano alle 3:02 CET in acque internazionali a 31.95236° N, 32.38880° E. La nave è stata abbordata illegalmente, il suo equipaggio civile disarmato è stato rapito e il suo carico umanitario, tra cui latte in polvere, cibo e forniture mediche, è stato confiscato.

“Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali a bordo della Madleen”, ha dichiarato Huwaida Arraf, avvocato per i diritti umani e organizzatrice della Freedom Flotilla. “Questo sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza. Questi volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o contestato un blocco illegale: la loro detenzione è arbitraria, illegale e deve cessare immediatamente”.

Israele sta ancora una volta agendo nella totale impunità. Ha sfidato gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia di consentire il libero accesso umanitario a Gaza, ha ignorato le leggi internazionali a tutela della navigazione civile e ha respinto le richieste di milioni di persone in tutto il mondo che chiedevano la fine dell’assedio e del genocidio.
Questo ultimo atto di aggressione contro la Freedom Flotilla segue l’impunito attacco israeliano con drone alla nostra precedente nave, la Conscience, che ha causato il ferimento di quattro volontari civili e la messa fuori uso della nave, in fiamme nelle acque europee. Quell’attacco immotivato ha violato il diritto internazionale. Ora Israele ha intensificato nuovamente i suoi attacchi prendendo di mira un’altra nave civile pacifica.

“I governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo nuovamente alla prova quel silenzio”, ha dichiarato Tan Safi, un altro organizzatore della Freedom Flotilla. “Ogni ora senza conseguenze incoraggia Israele a intensificare i suoi attacchi contro i civili, gli operatori umanitari e i fondamenti stessi del diritto internazionale”.

Esigiamo:
• La fine dell’assedio illegale e mortale di Gaza.
• Il rilascio immediato di tutti i volontari rapiti.
• La consegna immediata di aiuti umanitari direttamente ai palestinesi, indipendentemente dal controllo della potenza occupante.
• Piena responsabilità per gli attacchi militari a Madleen e Conscience.

I governi devono adempiere ai loro obblighi di diritto internazionale e smettere di consentire i crimini di Israele. Siamo imperterriti. Ripartiremo. Non ci fermeremo finché l’assedio non finirà e la Palestina non sarà libera.

Ore 03.00

La Relatrice speciale dell’Onu per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha dichiarato di essere rimasta in contatto con Thiago Ávila, a bordo della Madleen, dalle 23.20 alle 01.00. “L’ultima cosa che ho sentito al telefono – ha detto Albanese – è stata la voce di un soldato israeliano che parlava con loro [l’equipaggio]”. Secondo la Relatrice speciale, saranno tutti portati al porto di Ashdod, a 40 chilometri circa a sud di Tel Aviv.


Ore 02.37

I membri dell’equipaggio, tra cui Greta Thunberg (Svezia), Thiago Ávila (Brasile), Reva Viard (Francia) e Yasemin Acar (Germania) hanno diffuso dei video registrati nei giorni scorsi, da condividere solo nel momento dell’eventuale sequestro da parte dei militari israeliani. Nei filmati chiedono ai propri governi di intervenire per chiedere l’immediato rilascio. “Se vedi questo video, siamo stati intercettati e rapiti nelle acque internazionali dalle forze professionali israeliane, o dalle forze che sostengono Israele”. Il ministero degli esteri israeliano ha confermato di aver intercettato la nave.

 

 

Ore 02.15

Da quello che sappiamo, l’esercito israeliano è salito a bordo della nave e le comunicazioni sono state interrotte. La nave è stata prima circondata da diverse barche, che si sono poi allontanate. Poco dopo è stata lanciata una sostanza biancastra irritante sull’imbarcazione. La radio ha smesso di funzionare a causa di disturbi e interferenze. I droni hanno cominciato a volare sull’imbarcazione, circondata da luci intermittenti e forti suoni. L’ultima immagine disponibile riprende l’equipaggio con le mani alzate, prima dell’abbordaggio.

Circondata e attaccata la nave Madleen della Freedom Flotilla

 

Ore 02.00
Le comunicazioni sono state interrotte.

 

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Ore 01.51

La nave della Freedom Flotilla è sotto attacco al momento. Droni e navi la circondano. È stata lanciata una sostanza bianca irritante. L’equipaggio si è riparato in coperta ma la sostanza emette un forte odore. Le comunicazioni sono complicate e la radio è stata probabilmente bloccata. La nave si trova in acque internazionali.

Ore 01.46

Dai video girati dall’equipaggio in questo momento, pare che stiano lanciando una sostanza chimica sulla nave.


Ore 01.40

Suona nuovamente l’allarme sulla Madleen. Questa volta per la presenza di droni.


Ore 01.16

La relatrice speciale ONU per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha dichiarato che al momento è tornata la calma sulla nave:

“Tutto sembra calmo e sicuro ora. Motoscafi che guardano; ma la flottiglia continua la sua navigazione. Sarà una lunga notte”.

Ore 00.56

Dalle testimonianze dell’equipaggio pare che le cinque navi abbiano prima circondato la Madleen ma poi si siano ritirate. In questo momento non è chiaro cosa stia accadendo.

Ore 00.25

Dalla nave fanno sapere che l’esercito israeliano sta intercettando in questo momento la Madleen. Cinque imbarcazioni l’hanno circondata. I membri dell’equipaggio stanno ripetendo di non avere armi a bordo ma solo cibo e medicine.

 

La relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha pubblicato un post su X nel quale ha scritto di essere in contatto con la nave:

ULTIMA ORA!!! – 23:18 ora del Regno Unito; sono con la flottiglia online. Sono stati appena raggiunti dai motoscafi israeliani – 5 navi che girano intorno alla flottiglia. Il capitano sta istruendo la squadra a rimanere calma e seduta, con i passaporti e i giubbotti di salvataggio addosso. Li sento parlare con i soldati israeliani mentre scrivo… dicendo che stanno portando aiuti umanitari e vanno in pace. Per il momento sono solo cerchiati. Sono con loro, registrando tutto.

 


Ore 00.14

Ci si attende che da un momento all’altro la nave della Freedom Flotilla venga intercettata da quelle dell’esercito israeliano. Tel Aviv tenterà di bloccarla e obbligarla all’attracco nel porto di Ashdot. L’equipaggio ha dichiarato che non intende deviare la rotta. Governo e esercito sanno bene che gli occhi del mondo sono puntati sulla Madleen e tenteranno con ogni probabilità di bloccarne il tragitto senza utilizzare armi. Le forze armate israeliane proveranno a costringere la nave a fare dietro front. Se l’equipaggio opporrà resistenza potrebbe essere fermato (arrestato) e portato in Israele.

 

AGGIORNAMENTI 8 GIUGNO 2025

Ore 21.40

Il quotidiano israeliano Haaretz ha riportato che la Marina israeliana intende intercettare la nave Madleen questa notte, cercando di farlo il più possibile lontano dalle coste di Gaza.

Secondo il giornale, l’obiettivo dell’intercettazione in acque internazionali sarebbe quello di evitare un’operazione forzata, dando così al personale di bordo l’opportunità di cambiare rotta.

L’equipaggio della Madleen ha però dichiarato di essere determinato a proseguire nel tentativo di rompere il blocco imposto da Israele.

Nel frattempo, un alto funzionario israeliano ha dichiarato al Canale 12 che, se la nave non farà marcia indietro, sarà abbordata da unità speciali e condotta al porto di Ashdod.


Ore 20.00

La Freedom Flotilla Italia ha organizzato, per le 21.15 di questa sera, una riunione online per aggiornamenti sulla situazione e idee di azione a supporto della missione. Ecco il comunicato con il link per il collegamento:

Car tutt*,\\

come sapete, l’imbarcazione della Freedom Flotilla, la Madleen, sta navigando in acque internazionali e si avvicina sempre di più alla sua destinazione finale: il porto di Gaza.

A bordo vi sono 12 attivisti provenienti da diverse parti del mondo, tra cui Greta Thunberg e l’attore John Cunningham. Più la nave si avvicina, più cresce il rischio di azioni ostili da parte dell’esercito israeliano. Ricordiamo l’episodio tragico della Mavi Marmara, durante il quale 10 attivisti furono assassinati dall’esercito israeliano. Anche pochi giorni fa, la nave Conscience, con a bordo 5500 tonnellate di aiuti umanitari e 18 attivisti, è stata colpita due volte da droni israeliani mentre si trovava in acque internazionali al largo di Malta.

Siamo profondamente preoccupati per ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore alla Madleen e ai suoi passeggeri. Riteniamo utile e urgente valutare la possibilità di organizzare, in tutte le città in cui è presente una rappresentanza israeliana, momenti pubblici di discussione e mobilitazione con il titolo:

“LASCIATELI PASSARE”

A tal fine, invitiamo tutt* a partecipare a una breve riunione in videoconferenza questa sera alle ore 21:15

Questo il link:
https://meet.jit.si/FreedomFlotillaItalia


Ore 16.15

La Madleen si trova a sole 150 miglia nautiche da Gaza. Dalla nave, Yasemin Acar ha dichiarato: “Crediamo che raggiungeremo Gaza, ed è per questo che è così importante che tutti voi facciate la vostra parte in questo per assicurarvi che non ci sia intercettazioni. Contatta i tuoi politici locali. Contatta tutti quelli che conosci, tutti quelli che sono al potere, tutti quelli che hai votato al potere. Hanno il potere, prima di tutto, di fermare questo genocidio, poi hanno il potere di sollevare questo assedio illegale “.

Ore 15.00

Il ministro della Difesa Israel Katz ha scritto in un post su X di aver ordinato all’esercito israeliano di intercettare la nave della Freedom Flotilla.

Ha aggiunto che non avrebbe permesso a nessuno di rompere il blocco navale su Gaza.

Ore 14.30

Qui il nuovo link per seguire il percorso della nave.


Ore 08.40

È iniziato l’ottavo giorno di navigazione per la Madleen della Freedom Flotilla.

L’imbarcazione al momento si trova a 190 miglia nautiche da Gaza. Ecco un messaggio da bordo, pubblicato da Thiago Ávila:

“Il sole è sorto e dista solo 190 miglia da Gaza per #breakthesiege e creare un corridoio marittimo umanitario del popolo!

Gli spiriti sono alti a bordo della Madleen, nonostante le minacce israeliane. La notizia che abbiamo ricevuto dai media israeliani è che hanno dispiegato 3 unità delle forze speciali (S13, S6 e S3) con 80 commando ciascuno e supporto marittimo e aereo con elicotteri. Sono tutti usati per commettere crimini di guerra e l’unità S13 è la stessa che ha massacrato 10 dei nostri partecipanti alla Gaza Freedom Flotilla 15 anni fa a bordo della Mavi Marmara.

Abbiamo la possibilità di fermare questo attacco MOBILIZZANDOCI! Fate pressione sui vostri governi per chiedere un passaggio sicuro, per garantire il sostegno navale, per rompere i rapporti con Israele e per assumersi finalmente la responsabilità di rispettare i trattati internazionali che hanno firmato.

Noi non li amiamo. Tutto quello che hanno sono le loro bombe, la loro violenza e il loro odio.

Abbiamo tutto il resto. Abbiamo solidarietà, abbiamo speranza, abbiamo amore e una comunità globale di miliardi di persone che ora si uniscono e iniziano a muoversi in una bellissima rivolta perché sanno nel profondo del loro cuore che i bambini muoiono di fame è sbagliato, che bombardare ospedali, rifugi e scuole è sbagliato”.

AGGIORNAMENTI 7 GIUGNO 2025

Ore 21.20

La nave della Freedom Flotilla si trova a 250 migliaia nautiche da Gaza, in corrispondenza di Alessandria.


Ore 12.30

Il Comitato internazionale per la rottura dell’assedio di Gaza ha annunciato che la nave Madleen, si trova ora al largo della città egiziana di Marsa Matruh, in rotta verso la Striscia di Gaza. Le prossime ore saranno decisive. Israele ha più volte ribadito che non permetterà all’imbarcazione di arrivare a Gaza.

Ore 10.20

Ecco il nuovo link per tracciare la Madleen nel suo settimo giorno di viaggio.

AGGIORNAMENTI 6 GIUGNO 2025

Ore 21.20
L’equipaggio della Madleen ha così commentato l’utilizzo dei droni per controllare l’imbarcazione:

“Per tre notti consecutive, gli attivisti della Madleen Freedom Flotilla hanno avvistato dei droni che sorvolavano la nave al largo della costa di Creta.

Durante gli incidenti, la Guardia costiera greca ha completamente ignorato tutte le chiamate radio VFH (Very High Frequency) effettuate per proteggere le informazioni e garantire la propria sicurezza nelle acque territoriali greche.

Gli attivisti della coalizione della flottiglia che hanno contattato mercoledì la Guardia costiera greca hanno riferito che la Guardia costiera ha ammesso che entrambi i droni avvistati la prima notte erano loro.

La seconda notte, i dati radar hanno mostrato un singolo drone greco volare a distanza dalla nave, mentre gli attivisti hanno osservato un altro drone che volteggiava in alto, il che suggerisce fortemente che anche questo appartenesse alla Guardia costiera greca.

Nelle prime ore di questa mattina, altri droni, non rilevati dai radar di bordo, hanno continuato a sorvolare la nave.

L’uso inspiegabile di droni per incutere paura o disagio psicologico è una forma di guerra psicologica, soprattutto quando lo scopo è intimidire i civili, reprimere il dissenso politico o interrompere una missione umanitaria.

Queste azioni potrebbero violare il Patto internazionale sui diritti civili e politici, che protegge gli individui da interferenze arbitrarie e intimidazioni, e anche i consueti principi umanitari internazionali che vietano tattiche coercitive contro i civili al di fuori del contesto di un conflitto armato.

Ai sensi del Capitolo V della convenzione SOLAS e delle linee guida generali dell’Organizzazione marittima internazionale, sia gli stati costieri sia le navi sono tenuti a rispondere alle chiamate VHF relative alla sicurezza.

Il mancato riconoscimento di tali norme viola lo spirito, se non la lettera, dei protocolli di sicurezza internazionali.

Ignorare tali chiamate e contemporaneamente effettuare sorveglianza aerea solleva seri dubbi circa l’intento e indica grave negligenza o coercizione psicologica deliberata.

Ai sensi dell’articolo 87 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, alle imbarcazioni in acque internazionali è garantita la libertà di navigazione, che include la protezione dalle interferenze degli Stati, salvo specifiche ragioni legali quali la pirateria o la trasmissione non autorizzata.

Far volare droni sopra navi civili in acque internazionali senza motivo, comunicazione o consenso, in particolare quando le imbarcazioni sono impegnate in attività pacifiche, può costituire molestia o interferenza illecita, in violazione di questo diritto marittimo fondamentale.

L’uso di droni da parte della Grecia per perseguitare, intimidire ed esercitare pressioni psicologiche sulla Flottiglia non è solo un abuso di potere, ma un atto calcolato di guerra psicologica volto a spezzare la volontà di coloro che navigano in solidarietà con Gaza.

Questa deliberata campagna di paura e ostruzione rivela un intento più profondo: reprimere la resistenza pacifica attraverso la coercizione e mettere a tacere le voci umanitarie.

Ma la Flotilla non si lascerà scoraggiare. La rotta è tracciata e ora spetta alla comunità internazionale contrastare questa aggressione e sostenere i principi di giustizia e dignità umana in mare”.

 

Ore 20.12

La Madleen prosegue il suo viaggio e si avvicina alla costa di Gaza, dove dovrebbe giungere nelle prossime 24-48 ore.

Ore 12.24

Segui qui il percorso della Madleen.

Ore 8.30

Inizia il sesto giorno di navigazione per la Madleen, l’imbarcazione della Freedom Flotilla diretta a Gaza per tentare di rompere il blocco israeliano e portare beni umanitari alla popolazione della Striscia. Israele, intanto, si sta preparando al suo arrivo. Solo due mesi fa la Conscience è stata colpita da un drone al largo di Malta che l’ha costretta ad abbandonare la missione. Quindici anni fa, a maggio del 2010 Israele attaccò la Mavi Marmara, una delle sei navi della Freedom Flotilla che tentavano di forzare il blocco navale di Gaza. I militari uccisero nove attivisti turchi.

La Freedom Flotilla Coalition dal 2008 organizza azioni con lo scopo di rompere l’assedio israeliano e raggiungere le coste di Gaza. Nel 2008 la Dignity riuscì a vincere il blocco e a raggiungere le coste di Gaza. Quella volta, insieme a tanti volontari internazionali, sbarcò anche Vittorio Arrigoni.

AGGIORNAMENTI 5 GIUGNO 2025

Ore 21.50

Anche questa sera la nave della Freedom Flotilla è seguita e controllata da un drone.

 

Ore 18.50

Una nave di Frontex battente bandiera lettone ha preso in carico, in acque greche, i quattro migranti soccorsi dalla Madleen, che sono stati portati a Creta. L’imbarcazione della Freedom Flotilla può continuare il suo viaggio verso Gaza. L’equipaggio denuncia che i droni continuano a seguire l’imbarcazione, in una guerra psicologica a cui gli attivisti sono sottoposti da giorni.

 

 

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Ore 13.30

Questa mattina la Madleen ha intercettato una richiesta di aiuto da parte di una barca con 30-35 persone, migranti che tentavano di raggiungere le coste europee. Una nave, inizialmente identificata come mezzo della marina egiziana, ha cominciato a trainare la barca. Quando hanno compreso che in realtà si trattava di un’imbarcazione libica, quattro delle persone a bordo si sono tuffate in acqua, nel terrore di subire torture e incarcerazione una volta riportate in Libia. La Madleene ha prestato soccorso alle persone in mare e chiedono ora alla Guardia costiera greca o ai gruppi di soccorso di prendersi cura dei migranti e portarli in un Paese sicuro. Al momento la Madleen è ferma nell’attesa di trovare una soluzione sicura per i quattro naufraghi.

Questo il comunicato stampa della Sea Watch:

La nave Madleen della Freedom Flotilla ha ricevuto tramite Frontex una richiesta di aiuto per un’imbarcazione in pericolo con a bordo persone migranti. Anche la milizia libica Tariq Ben Zeyad ha raggiunto l’imbarcazione, con l’intento di catturare le persone e riportarle in Libia.

È evidente che la Tariq Ben Zeyad sia stata anch’essa allertata da Frontex, che ha così favorito il respingimento illegale. Quattro persone sono riuscite a fuggire buttandosi in acqua raggiungendo la Madleen, mentre le restanti sono state catturate per essere riportate in Libia.

La Guardia Costiera greca deve intervenire immediatamente per fermare il respingimento e trasbordare le persone soccorse, per permettere alla Madleen di continuare la sua navigazione verso Gaza.

Clicca sull’immagine per seguire in tempo reale la nave Madleen ↓

Freedom Flotilla – Clicca sull’immagine per segui in tempo reale la Madleen

 

 

 

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La missione

Il 1° giugno 2025, la nave “Madleen” della Freedom Flotilla Coalition è salpata dal porto di Catania, in Sicilia, diretta verso la Striscia di Gaza. A bordo si trovano dodici attivisti per i diritti umani, tra cui la nota ambientalista svedese Greta Thunberg, l’avvocata Huwaida Arraf e l’europarlamentare Rima Hassan. La missione mira a consegnare aiuti umanitari essenziali, tra cui latte artificiale per neonati, forniture mediche e altri beni di prima necessità, per alleviare la grave crisi umanitaria che affligge Gaza a causa del blocco imposto da Israele.Gli organizzatori sottolineano che si tratta di un’azione nonviolenta e conforme al diritto internazionale, volta a sfidare l’assedio che dura da oltre diciassette anni e che è stato definito da diverse organizzazioni umanitarie come una violazione sistematica dei diritti umani.


LEGGI → La Madleen salpa dalla Sicilia verso Gaza. A bordo Greta Thunberg


Israele ha già espresso l’intenzione di impedire l’arrivo della nave a Gaza, citando motivi di sicurezza. Le autorità israeliane hanno dichiarato che potrebbero intercettare la “Madleen” e arrestare gli attivisti a bordo, come già avvenuto in precedenti tentativi di rompere il blocco.

La missione della “Madleen” rappresenta un gesto simbolico e concreto di solidarietà internazionale, volto a richiamare l’attenzione sulla situazione critica della popolazione palestinese e a ribadire il diritto all’autodeterminazione e alla libertà di movimento. Pagine Esteri