Intorno alle 2 di notte (ora italiana) si sono verificate delle esplosioni a Teheran e il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che aerei da guerra del suo paese hanno lanciato un “attacco preventivo” contro l’Iran. Né la portata dell’attacco né i danni da esso causati sono chiari al momento, ma numerosi aerei e missili hanno preso di mira gli impianti nucleari iraniani – pare quelli di Natanz e Fordow – oltre a postazioni missilistiche e a dirigenti politici e ufficiali delle Forze Armate e della Guardia rivoluzionaria iraniana.

I media riportano l’uccisione del capo di stato maggiore Mohammad Bagheri; del Generale Gholam Ali Rashid, Vice Comandante delle Forze Armate; del  Comandante in Capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica , Hossein Salami; dell’ex capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran, Fereydoon Abbasi-Davani e di Mohammad Mehdi Tehranchi, Presidente dell’Università Islamica di Azad. Sempre secondo i media di Teheran gli attacchi avrebbero causato la morte di sei scienziati del programma nucleare iraniano.

Gli abitanti della capitale iraniana hanno riferito di aver udito enormi esplosioni e un alto funzionario iraniano ha affermato che alcuni jet da combattimento erano decollati per intercettare gli aerei da guerra israeliani. La televisione di stato iraniana e l’agenzia di stampa Tasnim hanno trasmesso le esplosioni in tutta Teheran, con fumo e fiamme che si alzavano dagli edifici.

Le autorità di Tel Aviv hanno affermato che gli attacchi continueranno per alcuni giorni, secondo alcune fonti addirittura per alcune settimane. Insieme ai bombardamenti Israele avrebbe compiuto anche numerose azioni di sabotaggio in territorio iraniano per ritardare o disattivare una possibile reazione.

Questa nuova offensiva israeliana è avvenuta mentre gli Stati uniti e l’Iran si preparavano a riprendere domenica prossima in Oman i colloqui per un nuovo accordo sul programma nucleare iraniano.

L’attacco israeliano è arrivato dopo mesi di disaccordi tra il presidente Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su come gestire l’Iran. Netanyahu ha avviato un’offensiva che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la regione.

Adesso si attende una forte reazione iraniana dopo il lancio contro Israele di un centinaio di droni, alcuni dei quali sono stati distrutti già in territorio giordano prima di giungere nello “stato ebraico” dove sono stati del tutto neutralizzati. “L’Iran darà una risposta decisa ai selvaggi attacchi del nemico sionista, condotti con l’aiuto diretto degli Stati Uniti. Una dura punizione attende Israele” ha affermato il portavoce del quartier generale delle forze armate, Abolfazl Shekarchi.