Pagine Esteri – Il 20 novembre scorso si sé conclusa presso il poligono di Al Qalayil l’esercitazione militare internazionale “Ferocious Falcon 6“, condotta dal ministero della Difesa italiano con personale di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, insieme alle forze armate di Francia, Gran Bretagna, Qatar, Stati Uniti e Turchia.
“Giunta alla sesta edizione, l’esercitazione è stata organizzata dalle autorità militari del Qatar e, per l’Italia, dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)”, spiega lo Stato Maggiore della Difesa. “L’obiettivo è stato quello di incrementare l’integrazione, l’interoperabilità e la capacità di risposta congiunta nell’area del Golfo”.
I war games sono consistiti in operazioni di “integrazione dei posti di comando” e attività addestrative a fuoco. Nello specifico, uomini e mezzi della Brigata Meccanizzata “Aosta” (con comando e sede in Sicilia) hanno svolto esercitazioni di combattimento in ambiente desertico, con l’impiego di piattaforme terrestri di nuova generazione. In parallelo, l’Aeronautica Militare ha simulato attacchi impiegando i cacciabombardieri “Eurofighter” e i grandi aerei cargo KC-767A per il rifornimento in volo.
“Ferocious Falcon 6” si è conclusa con un seminario internazionale dedicato alle principali sfide militari contemporanee; gli ufficiali italiani sono intervenuti nel panel sulla Guerra Elettronica, “illustrando gli strumenti per la protezione dello spettro elettromagnetico”.
Alla giornata finale erano presenti i vertici delle forze armate qatarine e le delegazioni militari dei Paesi partecipanti (per l’Italia il vicecomandante del COVI, l’ammiraglio Giacinto Sciandra). Ospite d’onore il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita ufficiale in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti per rafforzare la cooperazione nel settore militare.
A Doha, Crosetto ha incontrato lo sceicco Saoud bin Abdulrahman Al Thani, vice premier e ministro della Difesa del Qatar.
“Il Qatar è un mediatore che ha svolto un ruolo di primo piano nella crisi di Gaza e sta attualmente mediando in altre crisi, confermandosi un partner capace e affidabile nei processi di dialogo e di de-escalation, in grado di fornire un contributo significativo alla stabilità regionale”, ha enfatizzato Guido Crosetto a conclusione del meeting con Al Thani. “E’ emersa una comune volontà di consolidare i già profondi legami di amicizia, di lavorare insieme per la pace in Medio Oriente e di rafforzare l’eccellente cooperazione in corso tra le nostre forze armate e l’industria della difesa”.
Ancora più complessa l’esercitazione bilaterale “NASR 2025” condotta nelle prime due settimane di novembre dall’Esercito Italiano e dalle Qatar Emiri Land Forces, ancora una volta nel poligono desertico di Al Qalayil.
La “NASR 2025”, sotto la supervisione dello Stato Maggiore dell’Esercito, ha visto la partecipazione di oltre 500 militari della Brigata Meccanizzata “Aosta” e di altri reparti provenienti da tutta Italia.
“L’attività addestrativa è culminata con un’esercitazione di Gruppo Tattico pluriarma in un contesto warfighting a guida 6° Reggimento bersaglieri, con l’impiego delle nuove piattaforme blindo “Centauro 2” del 6° Reggimento Lancieri di “Aosta”, col supporto di fuoco dei Reggimenti di Artiglieria 8° “Pasubio” e 52° “Torino”, del 4° Guastatori e 6° Pionieri, del 185° Reggimento Paracadutisti e degli aeromobili a pilotaggio remoto (droni) del 3° Reggimento Supporto Targeting “Bondone””, riporta in nota lo Stato Maggiore dell’Esercito.
I war games con le forze terrestri dell’Emirato sono state un’importante occasione per testare e proporre al florido mercato del Medio Oriente alcuni dei nuovi sistemi d’arma prodotti dalle aziende leader del comparto militare industriale nazionale.
“Durante tutto il periodo di permanenza in Qatar è stata condotta, a cura del Comando Valutazione e Innovazione dell’Esercito (COMVIE), un’intensa attività di sperimentazione sul campo di una serie di tecnologie attualmente ritenute di forte interesse per l’incremento delle capacità operative della Forza Armata”, spiegano i vertici dell’Esercito.
In particolare, in occasione delle esercitazioni a fuoco sono stati impiegati, oltre ai blindo da combattimento 8×8 “Centauro 2” del Consorzio CIO (IVECO-Oto Melara), i nuovi munizionamenti di artiglieria a lunga gittata per obici da 155mm. “Vulcano”, prodotti negli stabilimenti di Leonardo SpA.. “Organizzata dal IV Reparto Logistico dell’Esercito, l’attività di validazione ha messo in luce l’efficacia del munizionamento, che può attingere obiettivi posti a oltre settanta chilometri di distanza”, aggiunge lo Stato Maggiore. “Nella versione a guida GPS a lungo raggio, il “Vulcano” ha messo in evidenza l’eccezionale precisione sui punti determinati da un Team di Forze Speciali del 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi”.
In occasione di “NASR 2025” sono stati massicciamente impiegati pure i nuovi obici semoventi PZH 2000 da 155/52mm, che l’Esercito italiano ha acquistato dal consorzio tedesco formato dalle aziende Krauss-Maffei Weggmann e Rheinmetall. Verificata sul campo di battaglia anche “l’efficacia” dello scambio rapido delle informazioni e l’integrazione dei sistemi di Comando e Controllo (C2) e di gestione del fuoco di diversa tipologia, schierati in Qatar, a Bracciano (Roma) e nel poligono di Monte Romano (Viterbo), grazie ai collegamenti satellitari digitali realizzati dal 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di stanza a Bolzano.
Anche la Marina Militare italiana ha rafforzato la propria presenza in Qatar nel corso dell’ultimo anno. A metà giugno, la fregata missilistica “Antonio Marceglia” (unità del progetto multi-missione italo-francese FREMM, realizzata da Fincantieri SpA) ha effettuato una sosta tecnico-logistica nel porto di Doha. “L’importanza di questo passaggio in Qatar è cruciale: tra i Paesi europei, l’Italia è il primo partner commerciale dell’emirato, dove le aziende tricolori sono protagoniste da tempo”, scrive con malcelata enfasi lo Stato Maggiore della Marina.
La sosta nella capitale qatarina si è rivelata strategica per promuovere obici e cannoni navali, sistemi radar e tecnologie elettroniche Made in Italy. “Questa nave è ambasciatrice di tecnologia, know how, eccellenza del Sistema-Paese Italia”, ha dichiarato Paolo Toschi, ambasciatore d’Italia in Qatar, in visita alla fregata missilistica. “Il confronto tra il mondo militare italiano e quello qatariano è una costante della crescita del legame fra i due Paesi, con un percorso unito di interscambi, esercitazioni, confronti, programmi educativi e, naturalmente, progetti industriali di rilievo”.
A marzo 2025 era stata un’altra fregata multi-missione FREMM – la “Luigi Rizzo” – ad approdare a Doha. “La sosta di Nave Rizzo è un’importante occasione per favorire lo scambio di esperienze, rafforzare i legami istituzionali e promuovere un dialogo costruttivo sui temi della difesa e della sicurezza”, riportava con l’immancabile enfasi il Comando della Marina Militare italiana. “La presenza della Fregata in Qatar è parte delle attività di cooperazione internazionale della Difesa. L’obiettivo è rafforzare la sinergia con le forze armate del Qatar nelle operazioni di sicurezza marittima, con particolare attenzione alla protezione delle rotte commerciali e alla stabilità regionale”. – Pagine Esteri
















