SIRIA. Suwayda, tra pietra e resistenza: viaggio in una città che non si piega (Parte 1)

Testo e foto di Giovanna Cavallo* Il silenzio della pietra, il grido della piazza. Il primo incontro. La prima volta che arrivai a Suwayda era estate. Ricordo la luce abbacinante del mezzogiorno, il calore che si raccoglieva sul selciato e il nero delle pietre basaltiche che sembravano trattenere le storie di secoli. C'è qualcosa di sacro ma anche di sobrio in questa città costruita sulla roccia: la discrezione delle facciate, i silenzi nei vicoli, gli ulivi che resistono come tutto qui, in silenzio ma con maestosa grandezza. Quella pietra nera che amplificava il colore desertico della città, emanava il vibrare dei battiti del cuore millenario sotto il peso della sua memoria, tanto straordinaria quanto dolorosa. Quando giunsi la prima volta fu a bordo di un autobus proveniente da Damasco, era il 2019, assieme a Yazan, che ora si trova a Dubai con sua moglie. La guerra sembrava lontana, almeno nelle sue forme più visibili nonostante il regime di Assad fosse ancora al potere. Suwayda pareva vivere in una bolla, né del tutto fedele, né ribelle, semplicemente trattenuta nel suo isolamento druso e nella sua prudenza secolare. Un equilibrio precario che tutti sentivano destinato a spezzarsi, prima o poi e che restava intrappolato come in una prigione. Il respiro della città era in quella che già allora era diventata la Piazza al-Karama in mezzo ai caffè modesti e ai piccoli uffici, dove si raccoglievano voci diverse: giovani attivisti, anziani religiosi, donne impegnate nel sociale. Si parlava a mezza voce, ma si dicevano cose grandi: cambiamento, giustizia, autonomia, rispetto. Parole che avevano preso forma nella storia recente che mi è stata...

I Podcast di Pagine Esteri

Non si uccidono così neanche i gattini

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Guerniga in Gaza

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Descrizione del Il governatore di Istanbul ha vietato ogni incontro, dimostrazione e marcia nella parte europea della città, dove si trova l’università di Boğaziçi, utilizzando la pandemia come scusa per fermare ogni ulteriore protesta. in anteprima

INCHIESTA. Armi, sorveglianza, tecnologia. Il lato nascosto delle relazioni tra Israele e il Golfo

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SECURITY. L’israelizzazione della sicurezza interna negli USA

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di Max Blumenthal *- Greyzone (traduzione di Danilo Russo) Pagine Esteri, 12 aprile 2021 - Nell’ottobre del 2011, il Dipartimento di Polizia della Contea di Alameda ha trasformato parti del campus dell’Università di Berkeley California in un campo di battaglia urbano. Il motivo: “Urban Shield 2011” (una mostra annuale dell’equipe SWAT, organizzata per promuovere la “mutua risposta”, la collaborazione e la competizione fra reparti mobili di polizia, fortemente militarizzati, in rappresentanza di Dipartimenti di Polizia degli Stati Uniti e di altre nazioni). In quel momento, il Dipartimento di Polizia della contea di Alameda si stava preparando allo scontro imminente...

INCHIESTA. Armi, sorveglianza, tecnologia. Il lato nascosto delle relazioni tra Israele e il Golfo

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Pace inutile tra Congo e Ruanda, Trump segna un punto contro la Cina

L’accordo tra Congo e Ruanda avrà ricadute limitate per le popolazioni delle regioni martoriate dalla guerra e dalla fame, mentre ad avvantaggiarsene saranno il Ruanda e gli Stati Uniti che spera di mettere in discussione il controllo di Pechino su terre rare e minerali preziosi

Ethical Fruit Company Ltd

Cibo di qualita’

LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri – Giugno

ECUADOR: Minori puniti come adulti Con 84 voti a favore, 62 voti contrari e 2 astensioni (su un totale di 151 membri dell'emiciclo), l'Assemblea Nazionale dell'Ecuador ha approvato il progetto di Legge economica urgente di Integrità Pubblica. La normativa equipara il regime penale degli adolescenti a quello degli adulti, ma introduce anche modifiche a 19 testi legislativi, colpendo la stabilità lavorativa del settore pubblico e concedendo ampia facoltà al Consiglio della Magistratura per intervenire nella Funzione Giudiziaria. Il testo...

Kenya. Proteste contro il carovita, la repressione fa 16 morti

Pagine Esteri - Ad un anno esatto dalle proteste antigovernative che si erano concluse con un bilancio di almeno 65 morti, il Kenya è stato teatro nei giorni scorsi di un'altra ondata di manifestazioni e relativa repressione. Secondo i conteggi realizzati da Amnesty International si conterebbero finora almeno 16 vittime a Nairobi ed in altre località del paese, e 400 feriti, di cui 83 gravi. Gli arresti sarebbero un centinaio. In poche ore, riportano i media locali, l’ospedale Kenyatta...

REPORTAGE. Molotov e fucili, coloni e soldati: Cisgiordania punita e terrorizzata

Questo reportage è stato pubblicato in origine dal quotidiano Il Manifesto (le foto sono di Michele Giorgio) «Erano decine, forse di più, tutti armati. Sparavano per uccidere, non per ferire. Capisci? Non cercavano di spaventarci, volevano ammazzarci. Provavano a dare fuoco a case, macchine e ai terreni ai piedi del villaggio». Atef Al Naji ci racconta la notte da incubo vissuta dalla gente di Kufr Malik, invaso giovedì al tramonto da decine di coloni israeliani. «I tre martiri –...

Accordi di Abramo tra Israele e Arabi: chi entra, chi esce e cosa succederà

di Ghadir Hamadi  - L’Orient Today Gli Accordi di Abramo, varati nel 2020 sotto l'amministrazione Trump, hanno segnato un notevole cambiamento diplomatico, stabilendo legami formali tra Israele e diversi paesi arabi e a maggioranza musulmana. Questo sviluppo ha messo in discussione decenni di consenso regionale secondo cui la normalizzazione con lo Stato ebraico dovesse essere subordinata alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, il processo si è interrotto dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la guerra israeliana...

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