AGGIORNAMENTO
NON C’E’ ANCORA LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA
I tre giudici hanno approfondito alcuni precedenti legali e hanno dato agli avvocati dello Stato 45 giorni per spiegare alla Corte le basi della affermazione del Fondo nazionale ebraico e della Elad secondo la quale i figli di Haj Musa Sumarin, il proprietario originario, dell’abitazione sotto minaccia di confisca, sarebbero stati “assenti” per anni e non avrebbero più diritto ad abitare nella loro casa secondo la legge (israeliana) dei palestinesi “presenti/assenti”. Poi emetteranno una sentenza.
di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 29 giugno 2022 – La famiglia palestinese Sumarin di Silwan, un quartiere ai piedi delle mura della città vecchia di Gerusalemme, attende la sentenza, definitiva, della Corte Suprema israeliana sull’appello che ha presentato contro l’ordine di sfratto dalla sua abitazione a favore del Fondo nazionale ebraico. Stamattina decine di attivisti israeliani contro l’occupazione hanno tenuto una manifestazione di protesta davanti alla sede della Corte suprema di Gerusalemme.
La vicenda si trascina da molti anni. Dietro la richiesta di sfratto c’è l’“immobiliare” Elad, braccio esecutivo del movimento dei coloni israeliani a Gerusalemme nonché organizzazione alla quale il Fondo nazionale ebraico permette di usare il suo nome e il suo status per nascondere i veri querelanti di fronte ai giudici.
La famiglia Sumarin – a rischio concreto di espulsione se il suo appello non sarà accolto – è vittima di un sistema insidioso sviluppato in particolare dai governi israeliani di destra negli anni ’80, insieme alle organizzazioni dei coloni e al Fondo nazionale ebraico, che permette alle associazioni ed organizzazioni nazionaliste impegnate a “riconquistare” la zona palestinese di Gerusalemme (sotto occupazione dal 1967), di reclamare abitazioni e terre palestinesi a Silwan sulla base della legge sulla “proprietà degli assenti”. Proprietà che vengono passate al Fondo nazionale ebraico e poi ai coloni. Il metodo fu svelato in passato dalla commissione d’inchiesta Klugman ma i beni sottratti non sono mai stati restituiti ai palestinesi.
L’uso della legge sulla “proprietà degli assenti” – con cui Israele dopo il 1948 ha confiscato gran parte delle case e delle terre di palestinesi profughi o semplicemente sfollati a causa della guerra – è un esempio di politica di lenta espulsione dei palestinesi nascosta con “mezzi legali”.
Negli anni ‘80 il Custode delle proprietà degli assenti dichiarò la casa dei Sumarin come “proprietà di assenti”, a insaputa della stessa famiglia palestinese, sulla base di una dichiarazione giurata dei coloni che attestava l’“assenza” del padrone di casa, Haj Musa Sumarin, e che invece viveva regolarmente nell’abitazione.
Haj Musa Sumarin ha abitato a Silwan fino alla morte ma ciò non ha impedito al Custode di dichiarare ancora una volta la sua casa come “proprietà di un assente”. L’abitazione quindi fu trasferita dal Custode all’Autorità per lo Sviluppo al Fondo nazionale ebraici e infine alla Elad.
L’interesse per la casa dei Sumarin nasce dal fatto che è una proprietà strategica situata a poche decine di metri dalla Moschea di Al-Aqsa, e adiacente alla quale i coloni della Elad hanno costruito il centro, presunto archeologico, “Città di re David”. L’acquisizione della proprietà palestinese consentirebbe alla Elad di completare il controllo di un’ampia area all’ingresso di Silwan, di avviare ulteriori “scavi archeologici” e ridurre ulteriormente la presenza palestinese in questa zona sensibile.