Pagine Esteri, 30 agosto 2023. “Tutte le istituzioni della Repubblica sono sciolte: il governo, il Senato, l’Assemblea nazionale e la Corte costituzionale. Invitiamo la popolazione a rimanere calma e serena e riaffermiamo la volontà di rispettare gli impegni del Gabon nei confronti della comunità internazionale”, così i militari in un videomessaggio mandato in onda a ripetizione sulle reti televisive del Paese.
Dopo quattordici anni di potere, il presidente Ali Bongo Ondimba è stato riconfermato, il 26 agosto, dall’esito delle ultime elezioni, reso pubblico pochi minuti prima del colpo di stato. La coalizione avversaria, rappresentata da un unico candidato, ha denunciato brogli elettorali e manipolazione dei dati. I risultati ufficiali avevano visto Ali Bongo Ondimba ottenere il 64,27% dei voti e il suo sfidante, Albert Ondo Ossa, raggiungere il 30,77%.
I dieci militari apparsi dinanzi alle telecamere si sono autoproclamati membri del “Comitato per la Transazione e il ripristino delle istituzioni” e hanno accusato il governo di Ali Bongo Ondimba di portare il Paese nel caos, di minare la coesione sociale in maniera irresponsabile.
Colpi di arma da fuoco sono stati uditi prima e dopo la dichiarazione ufficiale dei militari ma non giungono per il momento notizie di scontri. Anzi, sono stati diffusi sui social video di festeggiamenti, cortei di persone che sventolano le bandiere e intonano slogan celebrativi sulla “liberazione” del Paese. Il nascente Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni ha invitato la popolazione a mantenere la calma. Prima di Ali, salito al potere nel 2009, il governo è stato presieduto da suo padre Omar, al potere dal 1967.
Freedom in #Gabon pic.twitter.com/Q5Zc7qe4M2
— African (@ali_naka) August 30, 2023
Il presidente Ali Bongo Ondimba e la sua famiglia sono stati arrestati ma non si trovano in regime di massima sicurezza: nel primo pomeriggio (ora italiana) di oggi, il presidente ha registrato un breve video in cui chiede in inglese agli “amici di ogni parte del mondo” di “fare rumore”. “Non so cosa accadrà, vi chiedo di fare rumore. Vi ringrazio”.
Le frontiere sono state chiuse. È presente, in Gabon, un contingente militare francese, Stato che più di tutti è interessato a mantenere rapporti stabili con il governo o chi per esso lo controlli. Il Gabon è particolarmente importante per i piani di politica estera francese all’interno del continente africano.
Il colpo di stato in Gabon è l’ottavo in tre anni nella zona dell’Africa centrale e occidentale. I militari hanno preso il potere, tra gli altri Paesi in Niger, Mali, Guinea, Burkina Faso e Ciad.
La presenza italiana in Gabon
La presenza italiana più significativa in questo paese è rappresentata dal colosso energetico ENI: a partire del 2008 sono stati conclusi sei contratti di esplorazione e nell’estate 2014 è stata annunciata un’importante scoperta di gas e condensati a circa 13 chilometri di distanza dalla costa gabonese e a 50 chilometri dalla capitale Libreville. ENI, inoltre, vende in Gabon lubrificanti attraverso contratti di compravendita tramite le società DIESEL e ECIG.
Altre aziende di proprietà di gruppi economici italiani operano neli settori dello sfruttamento di legname, nella ristorazione, nelle costruzioni, nell’arredamento e nel turismo.
Il 17 febbraio 2023 il pattugliatore portaelicotteri “Foscari” della Marina Militare impegnato in operazioni antipirateria nel Golfo di Guinea aveva fatto sosta a Libreville. In quell’occasione l’ambasciatore d’Italia in Gabon, Gabriele Di Muzio, aveva accompagnato il Segretario Generale del Ministero della Difesa gabonese, Dieudonné Pongui, ed il Capo di Stato Maggiore della Marina gabonese, Charles Bekale Meyong, a visitare l’unità da guerra italiana. A bordo del “Foscari” il dottore Di Muzio ha consegnato al direttore dell’Ospedale di Akanda tre ventilatori polmonari donati dall’Italia.
Il pattugliatore portaelicotteri è stato il quarto vessillo militare che ha fatto tappa in Gabon: la prima visita ufficiale risale al novembre 2021 con la fregata “Marceglia”, a cui ha fatto seguito la fregata “Rizzo” nell’aprile 2022 ed il pattugliatore portaelicotteri “Borsini” nel novembre 2022. Per testimoniare “la stretta amicizia e la collaborazione tra Roma e Libreville”, sul “Borsini” erano stati ospitati il rappresentante del ministro della Difesa gabonese, generale Jude Ibrahim Rapontchombo, ed il vice capo di Stato maggiore della Marina gabonese, ammiraglio Roland Tombot Mayila.
Italia e Gabon hanno sottoscritto a Roma il 19 maggio 2011 un Accordo quadro di cooperazione nel settore della difesa, in attesa di ratifica da parte del Parlamento. Il Memorandum per la Cooperazione nel campo dei materiai della difesa, firmato nella stessa giornata, è invece entrato automaticamente in vigore. Pagine Esteri