di Redazione
Pagine Esteri, 19 settembre 2023 – Il governatore della prefettura giapponese di Okinawa, Denny Tamaki, ha deciso di portare direttamente alle Nazioni Unite l’annoso scontro con il governo nazionale giapponese legato alla massiccia presenza di forze armate statunitensi sul territorio dell’isola sin dalla fine della Seconda guerra mondiale. Okinawa, pur rappresentando soltanto lo 0,6% della superficie totale del Giappone, ospita ben il 70% di tutte le forze militari statunitensi di stanza nel paese asiatico.
«Sono qui oggi per chiedere al mondo di esaminare la situazione a Okinawa» ha annunciato Tamaki durante una sessione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu a Ginevra, sostenendo che la concentrazione di basi militari Usa nel suo territorio, che genera oltretutto problemi di ordine pubblico e criminalità, costituisca «una minaccia per la pace».
Tamaki ha richiamato l’attenzione in particolare sui lavori di bonifica per il trasferimento a Henoko della base aerea statunitense attualmente a Futenma: «I lavori procedono nonostante i cittadini di Okinawa abbiamo espresso chiaramente la loro opposizione tramite un referendum democratico» ha denunciato il governatore.
Dopo l’intervento di Tamaki, un rappresentante del governo giapponese ha difeso i lavori in corso a Henoko, ricordando il recente via libera definitivo della Corte suprema giapponese e la necessità di trasferire la base di Futenma, che si trova al centro di un’area abitata. Okinawa, che si trova nell’estremo sud del Giappone, ha perso questo mese la battaglia legale intrapresa contro il governo nazionale nel tentativo di bloccare i lavori di bonifica del sito costiero. La Corte suprema giapponese – il tribunale di più alto livello del Paese – ha respinto il 4 settembre l’appello presentato da Okinawa per fermare i lavori: il sito bonificato, che si trova a Henoko, in un’area scarsamente popolata della prefettura, dovrebbe accogliere nei prossimi anni le infrastrutture, i mezzi e il personale statunitensi attualmente di stanza nella base aerea di Futenma, sita a sua volta a Okinawa nell’area densamente popolata di Ginowan.
Okinawa, che fin dalla fine della Seconda guerra mondiale sopporta in misura sproporzionata l’onere legato alla permanenza delle forze militari statunitensi in Giappone, chiedeva però che la base fosse trasferita in un’altra prefettura del Paese, e sin dal 2015 ha negato i permessi per i lavori di bonifica per la nuova base, citando anche danni all’ambiente e alla fauna marina, oltre che numerosi casi di stupro ai danni delle abitanti.
Il governatore della prefettura ha espresso la propria delusione durante una conferenza stampa: «Sino all’ultimo abbiamo sperato in un pronunciamento equo e neutrale. E’ davvero disdicevole», – Pagine Esteri