AGGIORNAMENTI 26 OTTOBRE

Pre 14.30

Israele ha colpito la capitale del Libano, Beirut, con un pesante bombardamento. Le forze armate hanno scritto sui propri canali di aver preso di mira il capo dell’unità aerea di Hezbollah. Le immagini mostrano un edificio residenziale colpito nell’area di Al-Qaim. L’esercito fa anche sapere che la 7^ brigata ha completato l’addestramento e l’esercitazione necessari per procedere con un’invasione di terra.

Ore 12.50

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha respinto le proposte di cessate il fuoco con Hezbollah e in un post su X ha precisato che “non ci sarà un cessate il fuoco nel nord. Continueremo a combattere contro l’organizzazione terroristica Hezbollah con tutte le nostre forze fino alla vittoria e al ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case”.

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Pagine Esteri, 26 settembre 2024. Sarebbe quasi ufficiale, secondo diverse fonti israeliane, l’accordo per il cessate il fuoco di 21 giorni tra Israele e Hezbollah. Per il canale israeliano Channel 12,  Netanyahu avrebbe dato il via libera all’accordo ma il quotidiano Haaretz frena, riportando una dichiarazione del premier in cui chiarisce: “Le notizie sul cessate il fuoco non sono corrette. Ho incaricato le forze armate di continuare a combattere il Libano con tutta la forza possibile”. I negoziati sono guidati in questi giorni da Stati Uniti e Francia, che guidano un folto gruppo di Stati che comprende Canada, Giappone, Australia, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.

Il primo ministro libanese Mikati ha dichiarato di sperare che l’accordo venga siglato, aggiungendo che Israele dovrà rispettare le risoluzioni internazionali. Il riferimento è alla possibile invasione di terra, in virtù della quale mercoledì 25 Israele ha spostato gruppi di riservisti al nord, lungo il confine. Ieri la CNN ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno schierato numerose truppe a Cipro in preparazione di un peggioramento della guerra tra Israele e Hezbollah. Tra i vari compiti dei militari USA, quello di prepararsi a un’eventuale evacuazione dei cittadini statunitensi dal Libano.

I ministri di destra israeliani si oppongono fortemente al cessate il fuoco, così come i capi del Consiglio regionale settentrionale i quali ritengono che un accordo significherebbe per Tel Aviv una “perdita di slancio”. Anche il ministro delle finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato in un post su X di essere contrario a un cessate il fuoco: “Il nemico non deve avere il tempo di riprendersi e riorganizzarsi al fine di continuare la guerra dopo 21 giorni”. Il premier Netanyahu è in viaggio verso New York dove domani parlerà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.


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Intanto, arrivano notizie di una strage compiuta nella notte dai bombardamenti israeliani in Libano. Almeno 23 siriani sono stati uccisi a Younine, nel distretto di Baalbek, nella zona centro-orientale del Paese. L’attacco ha colpito un edificio di 3 piani all’interno del quale si trovavano diverse famiglie. La maggior parte delle vittime sarebbero donne e bambini. Il lancio di bombe e di razzi è continuato per tutta la notte e prosegue anche in queste ore. Israele ha dichiarato di aver colpito 75 obiettivi di Hezbollah, il gruppo sciita ha lanciato 45 razzi razzi verso Haifa e Akko. 72 persone sono morte in Libano mercoledì 25. Due feriti in Israele.


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