di Antonio Mazzeo*
(la foto in apertura è di Marie-Lan Nguyen/wikimedia commons)
Pagine Esteri, 8 novembre 2022 – “Ho avuto un dialogo telefonico con il ministro francese ed uno dei temi affrontati è la possibilità per le nostre Marine militari di cooperare sempre di più sul Mediterraneo. Pensiamo alle enormità di cavi, per non parlare del gas che transita nel Mediterraneo, per cui non possiamo permetterci eventi come quello accaduto al Nord Stream. Ormai, viviamo in un mondo diverso e questo ci impone una rivoluzione culturale per adeguarci ai cambiamenti ed il Mediterraneo va difeso. Il Mediterraneo è una priorità per l’Italia che deve riscoprire il suo ruolo con l’Africa e con gli altri paesi che sono ad Ovest ed a Est”. (1) Cannoniere italiane e francesi schierate nel Mare Nostrum, dunque, a difesa di reti di comunicazione digitale ed energia. Ad annunciarlo Guido Crosetto nella sua prima uscita da ministro della Difesa in un convegno internazionale, quello dal significativo titolo “Sicilia, Mediterraneo, Europa: le sfide dell’energia e della sicurezza”, svoltosi a Siracusa dal 27 al 29 ottobre scorso, presenti pure l’ex presidente Ue Romano Prodi, il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer, il Comandante in capo della Squadra navale della Marina Aurelio De Carolis e l’ex Capo di Stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini.
Temi chiave del meeting i cambiamenti nello scacchiere internazionale dopo l’invasione russa dell’Ucraina, le nuove strategie globali della NATO e il ruolo economico e militare della Sicilia nel Mediterraneo. “L’Isola è cruciale per l’Europa in due settori vitali: le comunicazioni e l’energia”, spiegano gli organizzatori del convegno. “Davanti alle coste siciliane c’è il Flag (Fiber-Optic Link Around the Globe) su cui viaggiano dati dall’Inghilterra al Giappone. A Palermo è presente un data center neutrale della Sparkle collegato a 18 cavi internazionali che fornisce connettività avanzata tra Medio Oriente, Africa e gli hub europei. Nel triangolo Siracusano, tra Priolo, Melilli, Augusta vi è inoltre uno dei poli chimici più importanti d’Europa, mentre altre raffinerie sono presenti a Gela e a Milazzo”. Un occhio infine al ruolo “rilevante” della Sicilia per la difesa europea e i rapporti transatlantici. “A Sigonella è ospitata una delle basi americane più importanti al mondo”, ricordano gli organizzatori. “A Niscemi insiste il Muos (Mobil User Objective Sistem) parte di un sistema globale e che consente comunicazioni sicure per l’Europa, il Mediterraneo e il continente africano. Infine, Lampedusa è sede di un importante osservatorio radar, mentre ad Augusta vi è uno strategico porto militare”. (2)
Dopo la crisi politico-diplomatica tra Roma e Parigi al tempo dei bombardamenti NATO alla Libia di Gheddafi, principale causa il pressing dei colossi energetici francesi per soffiare all’ENI una parte delle fonti petrolifere esistenti nel martoriato paese nordafricano, adesso si punta a fare fronte comune nel Mediterraneo per “stabilizzare” il nord Africa e la regione sub-sahariana. Progetto militare ambizioso che l’esecutivo di estrema destra Meloni-Crocetto eredita per intero dai predecessori Draghi-Guerini (quest’ultimo ministro della difesa Pd anche con il governo Conte bis).
“In virtù della propria storia, delle ottime relazioni e delle ambizioni condivise, Italia e Francia non possono che essere protagoniste attive del futuro, come del presente, dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica, anche a fronte delle sfide inedite poste dallo scenario internazionale”, aveva espresso con fin troppo enfasi Lorenzo Guerini in occasione della telefonata a Sébastien Lecornu, neoministro delle Forze Armate della Repubblica francese (8 giugno 2022). “Rimarcando l’ottima collaborazione sul piano militare, il Ministro Guerini si è inoltre soffermato sulle attività comuni svolte nelle aree di prioritaria importanza strategica, come il Sahel, la cui stabilità è decisiva per gli equilibri di sicurezza dell’intera Europa, confermandosi reciprocamente la convinta volontà di cooperare con la massima efficacia”, riportava l’ufficio stampa del Ministero della Difesa. In chiusura di colloquio, Guerini e Lecornu affrontavano il tema della cooperazione militare-industriale “indispensabile anche ai fini del conseguimento del progetto di Difesa Europea e della compiuta autonomia strategica dell’Europa”. (3)
A sigillo della ritrovata amicizia diplomatico-militare il 26 novembre 2021 era stato firmato a Roma dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata”. Sicurezza comune, proiezione nello scacchiere africano, rafforzamento del pilastro europeo NATO e sostegno dei gruppi industriali-militari nazionali gli obiettivi strategici delineati dal Trattato. “Le Parti s’impegnano insieme a rafforzare le relazioni dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri con il continente africano, con particolare attenzione al Nord Africa, al Sahel e al Corno d’Africa”, si legge all’art. 1 (Affari esteri). All’art. 2 (Sicurezza e difesa) i due governi si dichiarano pronti “a promuovere le cooperazioni e gli scambi sia tra le proprie forze armate (formazione, addestramento, transito e stazionamento sul territorio, ecc.), sia sui materiali di difesa e sulle attrezzature” e a “sviluppare sinergie ambiziose sul piano delle capacità e su quello operativo ovunque i loro interessi strategici s’incontrino. Roma e Parigi si dicono concordi nel promuovere “alleanze strutturali” con la “costituzione di partnership industriali in specifici settori militari, nonché dei progetti congiunti nell’ambito della cooperazione strutturata permanente (PESCO), con il sostegno del Fondo europeo per la difesa”.
Ampia attenzione è riservata al potenziamento del settore spaziale. In particolare all’art. 7 del Trattato si riporta che Italia e Francia “favoriscono il coordinamento e l’armonizzazione delle loro strategie ed attività nel campo dell’esplorazione e dell’utilizzo dello spazio extra-atmosferico a fini pacifici e dell’accesso autonomo allo spazio da parte dell’Europa”, puntando a “consolidare la competitività e l’integrazione dell’industria spaziale” e a sostenere direttamente i “lanciatori istituzionali” Ariane e Vega e la base europea di lancio di Kourou (Guyana francese). “Nel settore dei sistemi orbitali, si intende incoraggiare e sviluppare la cooperazione industriale nel settore dell’esplorazione, dell’osservazione della terra e delle telecomunicazioni, della navigazione e dei relativi segmenti terrestri”, si specifica sempre all’art. 7. Infine l’impegno comune nel campo della cooperazione transfrontaliera tra le forze dell’ordine. “Le Parti lavorano alla creazione di un’unità operativa italo-francese per sostenere le forze dell’ordine in funzione di obiettivi comuni, in particolare nella gestione di grandi eventi e per contribuire a missioni internazionali di polizia”, si legge ancora nel Trattato. Previste a tal fine “attività di formazione comune e di scambio professionale e di conoscenze e competenze in ambito securitario”. (4)
In verità la collaborazione delle forze di polizia dei due paesi “contro il terrorismo e l’immigrazione irregolare” era stata rafforzata dopo l’incontro a Roma del 5 novembre 2020 tra l’allora ministra dell’interno Luciana Lamorgese e l’omologo francese Gerald Darmanin. “Per tale ragione, Parigi e Roma stanno per realizzare un piano sperimentale in cui brigate miste, ovvero pattuglie congiunte, verranno dispiegate per un periodo di sei mesi al confine franco-italiano”, aveva specificato la titolare del Viminale. Oltre alle operazioni alle frontiere furono concordate anche attività di contrasto dei flussi migratori provenienti dalla Tunisia, con lo schieramento di unità militari e delle forze di polizia al largo del Paese nordafricano e in collaborazione con le autorità di Tunisi. (5)
Si è assistito negli ultimi anni pure alla crescita del numero e delle dimensioni delle esercitazioni militari tra le unità navali, di terra e aeree italiane e francesi. Tra le più rilevanti va annotata la lunga campagna addestrativa di una decina di piloti e operatoti specialisti del 4° Gruppo Elicotteri della Marina militare di stanza a Grottaglie, a bordo della portaelicotteri anfibia Mistral e della fregata Guepratte. Le due unità della Marine Nationale dopo aver lasciato il 26 febbraio 2020 il porto di Tolone hanno raggiunto prima l’Oceano Indiano per collaborare con la “Combined Task Force 150”, la forza multinazionale sotto la guida del Comando navale USA in Bahrein che opera nell’area per “contrastare la pirateria e il terrorismo internazionale”; poi si sono spinte in navigazione fino all’Australia e alla Nuova Caledonia.
Intenso periodo addestrativo (primavera 2020) nel Golfo di Leone (Mediterraneo nord-occidentale) per la fregata multi-missione Carlo Margottini a fianco del gruppo navale francese composto dalle navi Ducuing e Provence. “L’esercitazione organizzata dalla Marine Nationale, con il supporto del personale del Centro di Addestramento Aeronavale di Taranto, è stata indirizzata principalmente alla lotta anti-sommergibile”, ha spiegato lo Stato Maggiore della Marina. “Sotto la superficie del mare, invisibili agli occhi ma non ai moderni sonar delle unità navali, due sottomarini nucleari francesi hanno simulato lo schieramento delle forze nemiche per l’intera durata dell’esercitazione”. (6)
Il 6 e 7 marzo 2021 si è tenuto nelle acque del Mediterraneo centrale un altro importante addestramento navale, con tre fregate “cugine” Fremm, un paio di sottomarini, un pattugliatore marittimo francese ATL2 proveniente dalla base siciliana di Sigonella e un elicottero SH101 ASW di Maristaeli Catania. (7) Ancora più complessa l’esercitazione “Polaris 21” (acronimo di Préparation Opérationnelle en Lutte Aéromaritime, Résilience, Innovation et Supériorité) nel novembre 2021, con assetti aereo-spaziali, terrestri, navali e subacquei di Italia (la fregata multi missione Carlo Bergamini), Francia, Grecia, Spagna, Regno Unito, USA e NATO (un aereo-radar E-3 “Awacs”). Ai war games hanno partecipato pure la portaerei nucleare Charles de Gaulle con una ventina di cacciabombardieri “Rafale”, un pattugliatore marittimo P-8A “Poseidon” di US Navy e un “Atlantique 2” transalpino decollati entrambi da Sigonella. (8) Quasi in contemporanea, presso il Massiccio dei Cerces, sulle Alpi francesi, si svolgeva l’esercitazione “Cerces 2021”, con la partecipazione del 9° Reggimento alpini dell’Aquila, del 32° Reggimento genio di Fossano (Cuneo) e della 27ª Brigade d’infanterie de montagne francese. “Lo scambio di esperienze nell’impiego di armi ed equipaggiamenti e l’integrazione delle procedure tattiche utilizzate dai reparti dei due Paesi, contribuisce ad incrementare l’interoperabilità e il coordinamento addestrativo e operativo, soprattutto nel cosiddetto Mountain Warfare, ossia la capacità di muovere e combattere in ambiente montano mediante l’impiego combinato di assetti di fanteria leggera, artiglieria, genio e unità”, riportava lo Stato Maggiore dell’Esercito. L’attività veniva condotta a seguito di specifici accordi bilaterali, nell’ambito del progetto Not Standing Bi-National Brigade Command che “prevede la costituzione di un comando brigata bi-nazionale non permanente e periodiche esercitazioni tra le unità della brigata alpina Taurinense e la 27ª brigata di fanteria francese – e che ne ha visto l’impiego all’estero nell’operazione UNIFIL in Libano nel 2015-16”. (9)
Nel febbraio 2022 Italia e Francia hanno promosso una serie di operazioni congiunte nel Mediterraneo tra le portaerei Cavour e Charles de Gaulle. Dal 24 febbraio (giorno dell’invasione russa dell’Ucraina) e fino al 2 marzo si è tenuta invece l’esercitazione multinazionale “Aster-X 2022”, promossa dal Ministero della Difesa francese per potenziare le capacità di “tracciamento di oggetti spaziali e flussi di comunicazione satellitare” e che ha visto il coinvolgimento del neocostituito Comando delle Operazioni Spaziali di Roma, del Centro Interforze di Gestione e Controllo SICRAL di Vigna di Valle e del Centro di Telerilevamento Satellitare di Pratica di Mare, i tre organismi a capo dell’onerosa strategia nazionale nel settore militare spaziale. (10) Infine ancora un’esercitazione alla guerra anti-sottomarini a metà giugno (“Squale 22”) nelle acque tra la Corsica e la Costa Azzurra, presenti le fregate Alpino, Languedoc, Alsace e Chavalier Paul, l’unità d’assalto anfibio Dixmude, il sommergibile nucleare Emeraude e il cacciatorpediniere statunitense USS Arleight Burke.
Numerosi i progetti di sviluppo industriale nel settore bellico proposti, avviati o ampliati con la firma del “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” di fine 2021. Già in occasione del vertice di Roma del 9 luglio 2020, gli allora ministri Lorenzo Guerini e Florence Parly si erano detti “orgogliosi di constatare che Italia e Francia si distinguono nella cooperazione europea, la PESCO, dove complessivamente guidano 20 progetti su 47 e compartecipano in numerosi altri”. I due ministri si dichiaravano d’accordo nel prendere a “esempio virtuoso” l’accordo siglato tra le grandi aziende Fincantieri SpA e Naval Group per dar vita ad una joint venture italo-francese della cantieristica navale militare, riproponendo lo schema anche per altri settori come ad esempio quello dello spazio e dei sistemi di difesa antimissile, della “progettualità multilaterale” per un drone armato europeo e per un mezzo pesante di nuova generazione per gli eserciti dei due paesi. (11)
In occasione degli ultimi Scambi per la dottrina, lezioni idendificate e simulazioni (i cosiddetti Colloqui Fidelis che si tengono annualmente tra i due eserciti nazionali), la delegazione italiana ha presentato agli alleati le nuove concezioni operative 2020-2035 e quelle per il “Dominio Spazio”, nonché i risultati della campagna di sperimentazione dei nuovi sistemi robotizzati e interamente automatizzati (Robotics and Autonomous Systems) e di quelli previsti dal “Programma Forza NEC (Network Enabled Capabilities)”, il progetto congiunto Difesa-Industria nato per “abbattere i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni” per la conduzione delle operazioni belliche più moderne. La delegazione francese ha invece presentato i programmi di rinnovamento e modernizzazione delle capacità di combattimento terrestre “Scorpion”, “Vulcain” e “Titan”. (12)
Il 23 giugno 2022, nel corso di un vertice tra il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e l’omologo francese generale Thierry Burkhard, è stato deciso di rafforzare i rapporti tra i due Stati Maggiori con la firma di un Military Cooperation Framework. “Si tratta del documento quadro concettuale per la cooperazione bilaterale, discendente dal Trattato del Quirinale, entro il quale si svilupperanno le future aree di collaborazione tra Francia e Italia”, ha spiegato il Ministero della Difesa, omettendo però di fornirne i contenuti e le immaginabili ricadute di politica industriale-militare. Qualcosa di più è trapelata a conclusione dell’incontro a Napoli del 22 settembre 2022 tra il comandante logistico della Marina Militare, l’ammiraglio Giuseppe Abbamonte, e il direttore centrale del servizio per il sostegno alla flotta francese, Guillaume de Garidel-Thoron. “Alla luce dei positivi ritorni degli accordi tecnici in vigore per la classe di fregate-cacciatorpediniere Orizzonte, su delega dei rispettivi Ministeri della Difesa, sono stati firmati due accordi tecnici dedicati al supporto comune delle unità navali Classe Fremm: uno per lo scambio di informazioni tecniche, l’altro per lo scambio di parti di ricambio”, annota l’ufficio stampa della Marina. “Dell’attuazione degli accordi beneficeranno gli impianti comuni installati a bordo di 18 fregate multi- missione, 10 italiane e 8 francesi”. (13)
L’affaire militare più redditizio per le industrie militari italo-francesi riguarda però lo sviluppo di una nuova generazione del sistema missilistico superficie-aria di “media portata terrestre” SAMP/T. Il 19 marzo 2021 l’Agenzia OCCAR (Organizzazione Congiunta per la Cooperazione negli Armamenti) ha stipulato a Parigi l’emendamento al preesistente contratto sottoscritto con il consorzio EUROSAM (composto dal gruppo aerospaziale francese Thales e dall’holding missilistica MBDA, controllata da Airbus, BAE Systems e dall’italiana Leonardo SpA) per dare il via alla progettazione del SAMP/T NG (New Generation) che impiegherà missili intercettori ipersonici con capacità di colpire bersagli fino a 1.000 km di distanza. “Il SAMP/T NG è l’evoluzione, più performante dell’omonimo sistema missilistico terrestre di difesa di area antiaereo ed antimissile sviluppato negli anni ’90 e in dotazione all’Esercito Italiano ed all’Aeronautica francese dal 2013”. spiega la Difesa. “In ambito nazionale è stato schierato, dal dicembre 2015 al dicembre 2016 per la sorveglianza dello spazio aereo della città di Roma, in occasione del Giubileo straordinario della misericordia mentre dal giugno 2016 al dicembre 2019 è stato schierato a ridosso del confine turco con la Siria, come assetto di difesa aerea della NATO (missione Active Fence)”. Allo sviluppo della nuova generazione di missili superficie-aria, oltre a MBDA Italia e Leonardo partecipano le aziende Avio e Simmel nella realizzazione dell’unità di controllo del fuoco, della testata di guerra e del radar Kronos GMHP. (14)
La firma del Trattato di cooperazione bilaterale del 26 novembre 2021 ha contribuito anche a una maggiore condivisione tra Roma e Parigi delle politiche di approvvigionamento energetico ed investimento finanziario a favore dei gruppi industriali che operano nel settore energia (gas, petrolio e nucleare di ultima generazione). “I rapporti italo-francesi nel campo energetico sono operativi già da decenni (possiamo citare ad esempio le presenze in territorio francese di ENI, ENEL, Saipem ed ERG e di EDF – Electricitè de France – attraverso il controllo di Edison nel nostro Paese), e si sviluppano soprattutto nell’ambito delle interconnessioni per la trasmissione di energia elettrica e il trasporto di gas naturale con infrastrutture già esistenti e funzionanti che con progetti in via di realizzazione”, rileva l’esperto di politiche e infrastrutture energetiche Antonello Assogna (Fondazione Tarantelli), già responsabile aziendale di Italgas Roma. “I rapporti italo-francesi nel comparto delle reti energetiche sono in via di potenziamento attraverso l’impegno, per quanto riguarda la competenza italiana, delle aziende Terna Spa (holding pubblica che controlla la rete di trasmissione e trasporto di energia elettrica) e Snam Spa (società sempre a maggioranza pubblica che gestisce i 32.000 km di metanodotti italiani)”.
Ancora Antonello Assogna ricorda come il gruppo Terna SpA, in collaborazione con la Società francese Réseau de Transport d’Electricité, stia sovrintendendo all’interconnessione elettrica tra Francia/Corsica e Italia e alla realizzazione di un nuovo collegamento di rete tra Piossasco (Torino) e Grande Ile (Savoia). “La Snam dal 2013 è azionista di maggioranza relativa della Terega SpA (nel 2013 TIGF), uno dei principali operatori di trasporto e stoccaggio del gas naturale, la cui rete è collocata in una vasta area territoriale in grado di garantire il flusso del gas naturale tra l’est e l’ovest e il nord e il sud dell’Europa”, conclude l’esperto della Fondazione Tarantelli. (15)
La guerra in Ucraina ha esso a nudo la fragilità e le contraddizioni dei sistemi di fornitura e produzione energetica, accelerando i processi di militarizzazione a “difesa” di rotte, reti e impianti. Il neo-ministro Crocetto a Siracusa ha delineato una visione strategica chiara e netta: nuove armi, nuovi eserciti e nuove flotte per l’espansione dei fatturati e dei dividendi dei colossi transnazionali dell’energia, con un’Italia sempre più guardia armata del Mediterraneo allargato, dall’Atlantico al mar Nero e dai mari del Nord fino al Golfo di Guinea, al Corno d’Africa e al Mozambico. Pagine Esteri
*Antonio Mazzeo è un giornalista ecopacifista e antimilitarista che scrive della militarizzazione del territorio e della tutela dei diritti umani. Con Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006, Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte (Edizioni Punto L, Ragusa). Del 2010 è il suo I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).
Note:
2) https://www.blogsicilia.it/siracusa/geopolitica-difesa-meeting-mannino-crosetto-prodi/793279
4) https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Trattato_del_Quirinale.pdf
9) https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/cerces-2021_211204.aspx
12) https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/fedelis-2021_211117.aspx
14) https://www.difesa.it/SGD-DNA/InfoCom/News/Pagine/ProgrammaSAMP_T_NG.aspx
15) https://geopolitica.info/rapporti-energetici-italia-francia/