di Redazione
Pagine Esteri, 11 aprile 2023 – Il recente accordo tra Iran e Arabia Saudita, mediato da Pechino, starebbe portando la Siria più vicina al rientro nella Lega Araba, dopo dodici anni dall’espulsione del paese dall’organizzazione.
In vista del prossimo vertice della Lega araba a Riad, previsto il 19 maggio, sono infatti in corso alcune consultazioni per il reintegro di Damasco all’interno dell’alleanza dei 22 Stati arabi.
La Siria era stata espulsa dalla Lega araba durante una riunione di emergenza avvenuta nel novembre 2011 nella capitale egiziana, Il Cairo, dove i titolari della diplomazia dei Paesi arabi avevano annunciato sanzioni economiche e politiche contro Damasco e avevano esortato l’esercito siriano a non usare la violenza contro i manifestanti anti-regime. Molti paesi arabi hanno finanziato, sostenuto e utilizzato varie fazioni protagoniste della lunga guerra civile per tentare di imporre i propri interessi in Siria e spodestare Bashar al-Assad.
In passato, l’Arabia Saudita si è a lungo opposta al reintegro di Damasco nella Lega Araba a causa dei suoi rapporti con l’Iran. Ora però la riconciliazione tra Riad e Teheran sembra cambiare lo scenario, anche alla luce del fatto che il prossimo vertice arabo si terrà proprio nella capitale saudita Riad.
Da tempo, per altro, alcuni Paesi arabi hanno già avviato un processo di normalizzazione delle relazioni con Damasco. Lo scorso 20 febbraio, ad esempio, Assad ha viaggiato in Oman. Il 19 marzo, poi, il presidente e la moglie Asma hanno compiuto una storica visita negli Emirati Arabi Uniti, dove hanno incontrato l’omologo emiratino Mohammed bin Zayed al Nahyan. Lo scorso 24 marzo, una fonte del ministero degli Esteri saudita ha affermato all’emittente “Al Ekhbariya” che Riad ha avviato consultazioni dirette a ristabilire i servizi consolari con la Siria.
Già in precedenza si era diffusa la notizia di una possibile intesa tra Riad e Damasco per la riapertura delle rispettive ambasciate, a circa dieci anni dall’interruzione delle relazioni diplomatiche. Nel quadro del progressivo riavvicinamento di Paesi arabi al regime di Assad si inserisce anche la recente visita del ministro degli Esteri siriano, Faisal Miqdad, in Egitto.
Anche la Tunisia ha recentemente espresso la volontà di ripristinare le relazioni diplomatiche con la Siria, con il presidente tunisino, Kais Saied, che ha dato istruzioni per avviare la nomina di un nuovo ambasciatore a Damasco.
Il terremoto che ha devastato alcuni dei territori settentrionali e occidentali della Siria (oltre che il sud della Turchia) lo scorso 6 febbraio ha fornito l’occasione per un avvicinamento con vari governi dell’area. In quell’occasione, gli Emirati Arabi Uniti hanno stanziato alcuni fondi per assistere il Paese e inviato voli con aiuti umanitari nel quadro dell’operazione “Gallant Knight 2”. Anche il Qatar e la stessa Arabia Saudita, avevano ordinato la creazione di “ponti aerei” per l’invio di aiuti.
L’accordo annunciato da Riad e Teheran il 10 marzo scorso con la mediazione della Cina ha infine accelerato la riconciliazione con molti paesi. – Pagine Esteri