di Michele Giorgio*
Pagine Esteri, 9 giugno 2023 – Era stato descritto come un viaggio di «basso profilo», quello che ai primi di maggio ha fatto in Oman Brett McGurk, consigliere senior per il Medio Oriente del presidente Joe Biden. E invece i colloqui avuti da McGurk a Muscat, volti a ristabilire i contatti con Teheran dopo mesi di forte tensione tra i due paesi – acuita dal sostegno militare dell’Iran alla Russia nella guerra in Ucraina – hanno contribuito a far avanzare rapidamente, oltre ogni aspettativa, il negoziato per il rilancio del Jcpoa, l’accordo internazionale del 2015 sul programma nucleare iraniano. Lo si è capito grazie ad un altro viaggio, quello effettuato nei giorni scorsi dal ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, e il consigliere per la sicurezza del premier Netanyahu, Tzachi Hanegbi, che si sono precipitati negli Stati uniti a ribadire che Israele non vuole il rilancio del Jcpoa, e invoca nuove misure punitive «per contrastare le minacce provenienti dall’Iran e dai suoi alleati».