AGGIORNAMENTI

15 OTTOBRE 

ORE 15.30

Attacchi aerei hanno ucciso oggi almeno 40 palestinesi a Gaza e  le forze israeliane hanno stretto la loro presa su Jabalia, il campo profughi più grande della Striscia, teatro di precedenti operazioni militari. Le autorità sanitarie locali comunicano che almeno 11 persone sono state uccise  nei pressi di Faluja mentre altre 10 sono state colpite a morte a Bani Suhaila (Khan Younis) da un missile. Sempre oggi un attacco aereo ha distrutto tre case nella periferia di Gaza city facendo altri morti e feriti.

Altre cinque persone sono state uccise nel campo di Nusseirat, nella zona centrale di Gaza.

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14 OTTOBRE

ORE 19

L’agenzia di stampa Associated Press scrive che il primo ministro israeliano Netanyahu sta esaminando un piano, noto come il “Piano dei generali”, per bloccare gli aiuti umanitari nel nord di Gaza e costringere i combattenti di Hamas a rilasciare gli ostaggi israeliani e spingere centinaia di migliaia di civili a scappare verso il sud.  Secondo la proposta i civili avrebbero una settimana per lasciare il nord della Striscia prima di dichiararlo zona militare chiusa. Quelli che rimarranno saranno considerati combattenti e potranno essere uccisi e privati ​​di cibo, acqua, medicine e carburante.

ORE 14

Almeno 10 palestinesi sono state uccisi e 40 feriti nel nord di Gaza quando colpi sparati da forze militari israeliane hanno centrato persone in coda per il cibo. Lo hanno riferito fonti sanitarie locali, mentre a Gaza aumentano i timori che Israele intenda sfollare tutti gli abitanti dal nord della Striscia
Un drone, secondo testimoni, ha aperto il fuoco dove decine di residenti si erano radunati per ricevere cibo nel campo profughi di Jabalia. Tra le vittime, hanno detto, ci sono donne e bambini.

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della redazione

Pagine Esteri, 14 ottobre 2014Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e altri 40 feriti nel bombardamento qualche ora fa di un accampamento di sfollati nel cortile dell’ospedale al Aqsa di Deir al Balah. Lo riferisce la Protezione civile di Gaza ricordando che ieri sera 22 civili erano rimasti uccisi in un altro raid aereo sul campo profughi di Nuseirat, tra le vittime ci sono diversi bambini. Immagini che circolano sui social mostrano civili avvolti dalle fiamme.

Israele spiega i suoi bombardamenti come finalizzati a colpire “centri di comando di Hamas”.

Il ministero della Sanità di Gaza ieri aveva comunicato l’uccisione di 52 palestinesi tra sabato e domenica in diversi attacchi israeliani. Il numero totale dei morti dal 7 ottobre 2023 è salito a 42.227 e quello dei feriti a 98.464.

Questi dati giungono ad un anno dall’ordine di sfollamento dato dall’esercito israeliano a oltre un milione di palestinesi residenti nel nord di Gaza. Ordini di evacuazione che vengono dati anche in questi giorni ai circa 400mila palestinesi che si trovano nel nord – molti di loro sono rientrati nella parte settentrionale nei mesi passati – in cui è in corso una nuova ampia operazione militare israeliana che avrebbe fatto già 300 morti.

I carri armati israeliani sono rientrati a Sheikh Radwan, un sobborgo settentrionale di Gaza city, mentre reparti israeliani hanno isolato Jabalia, Beit Hanun e Beit Lahiya e lasciano passare solo gli abitanti che scappano verso sud. Tanti civili però preferiscono restare nelle aree di combattimento a rischio della vita piuttosto che finire in campi affollati di tende in cosiddette “zone sicure” non realmente protette.

Intanto torna lo spettro della fame. Le Nazioni Unite avvertono che gli aiuti in arrivo a Gaza hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi mesi e che le linee vitali nel nord del territorio sono state interrotte. Un portavoce, Farhan Haq, ha detto che i principali valichi di frontiera verso la Striscia di Gaza settentrionale sono stati chiusi e che dal 1° ottobre non sono entrati né cibo né altri beni essenziali. “La situazione è terribile”, ha aggiunto Haq.

Per mesi, le Nazioni Unite hanno denunciato che i furti dei rifornimenti di beni primari e gli attacchi agli operatori umanitari e agli autisti dei camion rappresentano uno dei principali ostacoli alla consegna degli aiuti, insieme agli attacchi militari e al diniego delle autorizzazioni israeliane per i convogli.

Il Relatore delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Michael Fakhri, ha accusato Israele il mese scorso di aver condotto una “campagna di fame” contro i palestinesi durante la guerra a Gaza. Israele nega.

Intanto si intensificano gli scontri tra Israele e Hezbollah nel Libano del sud. Domenica, il movimento sciita ha attaccato con i droni una base della Brigata Golani israeliana a Binyamina, tra Tel Aviv e Haifa, uccidendo quattro dei soldati. Altri sette sono rimasti gravemente feriti.
Nel frattempo, il Medio Oriente resta in stato di massima allerta per la possibile rappresaglia di Tel Aviv contro l’Iran, in seguito al lancio di missili a lungo raggio del 1° ottobre in risposta agli attacchi di Israele al Libano.
Il Pentagono ha fatto sapere che invierà truppe in Israele insieme a un avanzato sistema antimissile statunitense , mentre Israele prepara la rappresaglia contro l’Iran. Washington avrebbe esortato privatamente Israele a calibrare la propria risposta per evitare di innescare una guerra più ampia in Medio Oriente. Pagine Esteri