di Antonio Mazzeo*
Pagine Esteri, 7 dicembre 2022 – Il loro nome tecnico è loitering munitions o munizioni circuitanti; sono piccoli droni dotati di una testata esplosiva che possono essere teleguidati contro l’obiettivo anche a decine di chilometri di distanza. Si tratta cioè di veri e propri velivoli-kamikaze il cui impiego sta crescendo rapidamente e irresponsabilmente nei principali scenari di guerra internazionali. Leonardo SpA, l’holding militare-industriale a capitale pubblico, ha deciso di puntare sulla loro produzione ed esportazione, consapevole che nei prossimi anni i profitti saranno ragguardevoli. A curare l’affaire è stata delegata la società controllata che ha sede e stabilimenti negli Stati Uniti d’America, in stretta collaborazione con un’azienda del comparto bellico di Israele.
I dirigenti di Leonardo DRS (Arlington, Virginia) hanno reso noto che l’unità commerciale dei sistemi terrestri di St. Louis, Missouri, ha stipulato il 6 ottobre scorso un accordo con la SpearUAV Ltd. di Tel Aviv per sviluppare una versione delle munizioni aeree Viper su scala nanometrica “per andare incontro alle richieste emergenti di molteplici clienti militari statunitensi”.
“SpearUAV ha sviluppato Viper rapidamente in risposta alle lezioni apprese durante i recenti grandi conflitti”, spiegano i manager del gruppo israeliano. “Il sistema a lancio verticale fornisce agli operatori in linea di combattimento munizioni aeree convenienti, semplici da usare ed efficaci contro una varietà di bersagli, compresi quelli in posizione defilata. Piccole munizioni aeree come le Viper stanno rivoluzionando le piccole unità tattiche assicurando una precisione veramente letale nelle mani del singolo combattente”.
Ancora SpearUAV Ltd. afferma che queste nuove munizioni “forniscono una potenza di fuoco reattiva per distruggere minacce immediate come cecchini nemici e gruppi operativi”, riducendo “al minimo” i danni collaterali in terreni urbani complessi. Il Viper richiede un addestramento minimo all’uso, si adatta a tutte le tipologie di munizionamento esistenti e può essere equipaggiato con il sistema di controllo terrestre Ninox compatibile con Android, Microsoft Windows e Linux.
“Siamo molto entusiasti di questa nuova partnership che sfrutta la vasta esperienza di integrazione della piattaforma e sviluppo del carico utile di Leonardo DRS con le sinergie tecnologiche di SpearUAV”, ha dichiarato Aaron Hankins, general manager di DRS Land Systems. “Abbiamo riconosciuto la Spear come un’azienda all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia dei sistemi a pilotaggio remoto. Viper espande i nostri attuali sforzi nel campo dei droni”. Più raccapriccianti le parole di Gadi Kuperman, a capo del consiglio di amministrazione di SpearUAV. “Vogliamo fornire agli utenti la possibilità di utilizzare Viper allo stesso modo con cui farebbero con qualsiasi altro pezzo di equipaggiamento da combattimento o munizione, come un proiettile o una granata”, ha commentato Kuperman. “Si tratta di uno strumento da campo di battaglia; è pronto e pensato per essere usato in qualsiasi momento e senza esitazione. E potrebbe esserlo da un soldato di fanteria o dagli equipaggi di piattaforme terrestri o navali“.
I mini-droni kamikaze sono stati lanciati ufficialmente all’inizio di ottobre quasi in contemporanea all’accordo tra Leonardo e SpearUAV. Una ventina di giorni dopo, come riportato dal sito specializzato Israeldefence, il ministro della difesa dell’Azerbaijan, Madat Guliyev, ha incontrato l’amministratore dell’azienda Gadi Kuperman per discutere sulla possibilità di rifornire le forze armate azere proprio con le nuove munizioni circuitanti Viper.
SpearUAV Ltd. opera dal 2017 nella progettazione e sviluppo di esplosivi e sistemi aerei a pilotaggio remoto per fini militari o di controllo sicuritario. La società annovera tra i principali clienti il ministero della difesa israeliano e i corpi militari di alcuni paesi partner. Gli azionisti e i manager provengono tutti dalle forze armate o dai servizi segreti di Israele: Gadi Kuperman è un ex colonnello dell’aeronautica militare che ha coordinato diversi programmi di riarmo aereo, mentre nel board di SpearUAV compaiono pure i nomi di Yossi Cohen (presidente), già direttore della famigerata agenzia di intelligence Mossad; Moshe Maor, ex direttore del gruppo aerospaziale e missilistico Rafael Advanced Defense Systems; Yaakov Barak, già generale e comandante delle forze terrestri; Shai Bar, ex colonnello a capo della divisione sistemi d’arma / engineering e conflitti a bassa intensità, poi ufficiale di collegamento della missione israeliana presso l’esercito USA.
In vista dell’espansione nei mercati internazionali, nel maggio 2022 SpearUAV ha rastrellato cospicui finanziamenti tra gli investitori privati ottenendo ben 17 milioni di dollari da una delle società israeliane specializzate nella produzione di droni da guerra e munizioni auto esplodenti, UVision Air Ltd.. Quest’ultima è stata fondata nel 2011 nella città di Tzur Yidal (distretto centrale) ed è presieduta dall’ex generale Avi Mizrachi, già capo del Comando centrale delle forze armate di Israele e successivamente responsabile vendite per l’area del sud-est asiatico di un’altra importante azienda bellica israeliana, Elbit Systems Ltd..
UVision Air Ltd. ha stabilito propri uffici di rappresentanza in India e negli Stati Uniti d’America dove ha anche ottenuto una importante commessa per fornire un sistema d’attacco con loitering munitions al Corpo dei Marines. Nell’ottobre 2021 la società ha sottoscritto una partnership strategica con la multinazionale tedesca Rheinmetall per progettare, produrre e commercializzare principalmente in Europa sistemi di armamento orbitante. In particolare le munizioni auto esplodenti del tipo “Hero” prodotte da UVision saranno integrate a bordo di alcuni dei più moderni veicoli militari di Rheinmetall come i blindati 8×8 Boxer CRV, i Lynx infantry fighting e i mezzi a pilotaggio remoto terrestri Mission Master.
Come ha documentato Flightglobal.com, la partnership industriale israelo-tedesca comporterà molto probabilmente la produzione di loitering munitions nel nostro paese. “L’accordo è stato sottoscritto da RWM Italia S.p.A., la consociata italiana del Gruppo Rheinmetall”, scrive la testata specialistica del settore aerospaziale. “RWM Italia condurrà il processo di europeizzazione dei sistemi Hero e i suoi stabilimenti, grazie alle capacità di sviluppo delle testate, introdurranno modelli innovativi per l’Hero, oltre a fornire la certificazione secondo gli standard UE e NATO”. Le nuove munizioni circuitanti accresceranno le “capacità anti-tank” dei potenziali clienti europei ma potrebbero armare pure le forze navali e aeree.
La produzione dei droni kamikaze in cooperazione con l’israeliana UVision dovrebbe interessare lo stabilimento RWM di Domusnovas in Sardegna. Intanto l’Esercito italiano ha deciso di rifornirsi del sistema di munizionamento “Hero-30” con una spesa di 4 miliardi di euro circa nei prossimi cinque anni. “Hero-30 di U-Vision è costituito da un tubo che all’interno contiene un drone azionato e interamente comandato da un solo uomo”, spiega la Difesa. “La versione originale ha un peso 3 Kg circa con un range operativo che varia dai 5 ai 40 km, con un’autonomia di volo di 30 minuti e azionato da un motore elettrico posteriore”. I mini-droni saranno consegnati alle Forze speciali di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri: rispettivamente il 9° Reggimento d’Assalto paracadutisti “Col Moschin”, il Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN, il 17° Stormo Incursori e il GIS – Gruppo Intervento Speciale. L’addestramento del personale all’uso degli Hero-30 sarà svolto in Israele presso il quartier generale di UVision; l’azienda fornirà inoltre il supporto logistico integrato, comprensivo di manutenzione basica e gestione/sostituzione di alcune parti di ricambio di consumo.
La fittissima connection militare-industriale italo-israeliana è enfatizzata dall’accordo di fusione firmato il 21 giugno negli USA da Leonardo DRS e RADA Electronic Industries Ltd., azienda con sede nella città di Netanaya (a una trentina di km a nord di Tel Aviv). La controllata statunitense di Leonardo SpA ha acquisito il 100% del capitale sociale di RADA in cambio dell’assegnazione del 19,5% delle proprie azioni ai titolari della società israeliana.
Fondata nel 1970, RADA Electronic Industries Ltd. occupa più di 250 dipendenti e possiede anche un centro di ricerca nell’High-Tech Park di Beer’Sheva (Negev) e uno stabilimento nella città settentrionale di Beit She’an. Il gruppo produce prioritariamente radar tattici militari e software avanzati; l’uomo di punta nel Consiglio di amministrazione è Joseph Weiss, ex comandante della Marina militare di Israele ed ex presidente del Cda di IAI – Israel Aerospace Industries Ltd., la più grande società del settore aerospaziale del paese. Joseph Weiss siede attualmente anche nel Cda dell’Istituto di Tecnologia “Technion” di Haifa e coincidenza vuole che sia pure direttore di UVision Air Ltd.. Pagine Esteri
*Antonio Mazzeo è un giornalista ecopacifista e antimilitarista che scrive della militarizzazione del territorio e della tutela dei diritti umani. Con Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006, Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte (Edizioni Punto L, Ragusa). Del 2010 è il suo I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).