PODCAST. RUSSIA-UCRAINA: In fuga dalla guerra già 1,7 milioni di civili
Lo rende noto l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).Un milione in Polonia, oltre 230mila in Moldavia. Potrebbero diventare 6 milioni in poche settimane. Abbiamo chiesto alla giornalista Paola Nurnberg, inviata per la RSI nel sudovest dell’Ucraina, di parlarci di questo flusso di rifugiati che aumenta con il passare dei giorni.
PODCAST: Russia-Ucraina. Ultime notizie dal fronte. Kiev nella morsa delle truppe di Putin
L’esercito russo è alle porte della capitale ucraina. Colonne di carri armati sono a meno di 30 km dalla città dove le autorità stanno consegnando armi automatiche ai civili. Si combatte in altre aree del paese. Ce ne riferisce Marco Santopadre
PODCAST. Alberto Negri: “Se Putin non si ferma sarà un salto nel buio”
Sbagliato addossare ogni responsabilità a Mosca – dice l’analista -, Usa ed Europa non hanno voluto riconoscere che la Russia è tornata ad essere già da qualche anno una superpotenza”. Ucraina idealizzata ma è anche una nazione di oligarchi e di movimenti di estrema destra che non ha mai fatto i conti con il suo passato di alleata dei nazisti.
PODCAST. Continua la protesta dei sudanesi ma la giunta militare si sente più forte
Più di cento detenuti sudanesi sono in sciopero della fame. È un ulteriore salto di qualità della protesta contro il colpo di stato dello scorso 25 ottobre. Ma la giunta militare guidata dal generale Al Burhan è più forte perché gode del sostegno di vari paesi della regione. Nei giorni scorsi altri due morti e decine di feriti tra i dimostranti.
Podcast. RUSSIA-UCRAINA. Il Medio oriente segue gli sviluppi con attenzione e timore
Israele deve mostrarsi neutrale per non irritare il Cremlino ma dietro le quinte tifa per Kiev. Erdogan non ama Putin ma ha bisogno della Russia. Tehran spera di trarre vantaggio dalla crisi. Il Qatar pronto a vendere il suo gas agli europei in parziale alternativa a Mosca.
PODCAST. “Speranze Verdi” per una Gaza nella disperazione
Intervista a Meri Calvelli, cooperante a Gaza ed osservatrice della realtà quotidiana in quel lembo di terra palestinese. “A 10 mesi dalla guerra del 2021 la ricostruzione non è mai partita sul serio. Povertà e frustrazione dilagano”. Nel Nord di Gaza però nasce “Green Hopes”, sport e ricreazione per migliaia di famiglie.
PODCAST. LIBIA: Il premier Dbeibah sfugge a un attentato. Tobruk nomina un nuovo primo ministro
Abdel Hamid Dbeibah è sfuggito a un attentato alle prime ore di oggi. Non mancano dubbi sull’accaduto. Intanto Tobruk nomina un nuovo primo ministro. Si rischia il riesplodere della guerra civile. Abbiamo intervistato a Tripoli Hamad Kashbur, operatore umanitario ed osservatore della realtà libica.
PODCAST. Amnesty: “È inconcepibile descriverci come degli antisemiti”
Intervista a Sarah Rusconi, una portavoce dell’importante Ong britannica a difesa dei diritti umani, sulle reazioni al rapporto “Apartheid israeliano contro i palestinesi. Un crudele sistema di dominazione e un crimine contro l’umanità” presentato ieri a Gerusalemme. “Il nostro lavoro – spiega Rusconi – come in tanti altri paesi, si fonda saldamente sul diritto internazionale”.
PODCAST. Luisa Morgantini. “Desmond Tutu, un esempio che ci sprona a lottare contro tutte le ingiustizie”
Ieri sera Afro Arts SA, Palestine Festival South Africa, Discover TV, Narr8 Studio e Joburg Theatre hanno commemorato l’arcivescovo e premio Nobel sudafricano scomparso a fine dicembre. Artisti sudafricani, palestinesi e internazionali e la ex vicepresidente italiana dell’Europarlamento hanno raccontato la vita e l’impegno di una icona globale con lo sguardo puntato al futuro
PODCAST. Su Hasakah il marchio dell’Isis: morti, feriti e ostaggi
Intervista a Davide Grasso, ricercatore, scrittore ed ex combattente italiano tra i ranghi curdi contro lo Stato Islamico. L’idea dell’Isis, ci dice, non è mai scomparsa, esiste in molti punti del pianeta anche se di recente i jihadisti sono tornati con insistenza a colpire in Siria e in Iraq, i territori dove sono più forti. Resta insoluto il problema dei miliziani stranieri dello Stato Islamico detenuti dalle Sdf e che nessun paese vuole riprendersi, a cominciare da quelli europei.