PODCAST. Francesca Albanese: “Realizzare subito il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione”
Francesca Albanese, neoeletta Relatrice speciale (Rs) delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967, ha presentato il suo primo rapporto al Consiglio per i diritti umani, che è stato diffuso ieri. Il rapporto, per la prima volta per un Rs, si concentra sul diritto palestinese all’autodeterminazione e sulla sua realizzazione nel contesto del territorio palestinese occupato, cercando di chiarire i principi legali, il significato e le implicazioni di questo diritto. È la stessa Francesca Albanese a spiegarcelo in questa dichiarazione audio per Pagine Esteri.
PODCAST. Gas, accordo tra Israele e Libano. Nasrallah approva, Netanyahu lo condanna
I due paesi, formalmente in guerra, definendo i confini marittimi hanno anche stabilito i termini dello sfruttamento di due giacimenti di gas. La destra israeliana accusa il premier Lapid di aver ceduto alla pressioni del movimento sciita libanese Hezbollah.
PODCAST. Gerusalemme, polizia israeliana circonda campo profughi di Shuafat dopo uccisione soldatessa
Bloccati 25mila civili palestinesi per la caccia all’attentatore di sabato notte. Nelle ore precedenti l’esercito israeliano aveva ucciso in Cisgiordania quattro adolescenti palestinesi tra i 14 e i 17 anni. Abbiamo intervistato Michele Giorgio da Gerusalemme.
PODCAST: Guerra Ucraina-Russia. Stop the war now: asilo per gli obiettori dei due paesi
Non solo in Russia, anche in Ucraina migliaia di cittadini rifiutano il servizio militare e la guerra subendo pesanti ritorsioni da parte del governo e dei gruppi nazionalisti. Chiedono il ricorso immediato alla diplomazia. Ne abbiamo parlato con il nostro collaboratore Antonio Mazzeo parte della carovana della società civile italiana che la scorsa settimana ha raggiunto Kiev.
PODCAST. Brasile. Lula è avanti ma Bolsonaro e la destra sono in gioco
Presidenziali. Contro tutti i sondaggi il contestato, a dir poco, presidente uscente è riuscito ad accorciare in modo significativo lo svantaggio dal leader della sinistra grazie a misure populiste approvate di recente e al sostegno dei numerosi cristiani evangelici. Ne parliamo con Pasquale Pugliese, da anni residente in Brasile ed osservatore della realtà politica e sociale di quel paese.
PODCAST. Russia-Ucraina, la guerra si allarga. Biden e la Nato danno altre armi a Zelensky, Putin richiama 300mila riservisti
L’analista Danilo Della Valle a Pagine Esteri: “Le recenti sconfitte di Mosca non significano la sconfitta totale della Russia ma Putin avrà problemi interni: la mobilitazione dei riservisti non piace alla popolazione. La Cina non sta prendendo le distanze dal Cremlino, piuttosto insiste per una soluzione diplomatica della guerra”.
PODCAST. La Tunisia tra la nuova costituzione e i giovani che scappano dal paese
Il presidente Kais Saied ha ottenuto la costituzione che voleva e impone con più forza il suo potere sul paese sempre di più lontano dalle conquiste della rivolta del 2011. Ai margini ci sono i giovani che sognano di partire ed emigrare. Ne abbiamo parlato con Carla Pagano, esperta di cooperazione internazionale, che vive e lavora da alcuni anni a Tunisi.
Testimonianza audio da Gaza: manca l’elettricità, ospedali in ginocchio, soffriamo ancora dei bombardamenti dello scorso anno
Intervista al giornalista Aziz Kahlout che sta seguendo a Gaza gli sviluppi dell’offensiva aerea israeliana contro la Striscia cominciata ieri con l’assassinio mirato di un comandante militare del Jihad Islami.
PODCAST. Vertice NATO: Italia sempre più coinvolta in preparazione guerre. In arrivo altri militari Usa
Sotto la spinta del presidente del consiglio Draghi, l’Italia è uscita dal summit a Madrid convintamente pronta a partecipare all’espansione verso Est delle forze del Patto atlantico e ad accogliere altri soldati e armi Usa. Abbiamo fatto il punto con il nostro analista Antonio Mazzeo.
PODCAST. Francia, un Paese diviso tra populismo e sinistra che serra i ranghi
L’Assemblea Nazionale è molto più a sinistra di quanto sperasse Macron, il quale paga la perdita di identità ideologica che lo ha portato a cercare sostenitori a destra.